192
STATUTI ANTICHI
ne: si aliquis terram habuerit coniunctam Palu¬
di, vel Guarigango, aut Flumini, vel in Flumi-
nibus, vel aliquibus aquis piscari cum hedificio,
vel sine bedificio solitus fuerit &c. Circ’ agli Sta-
tuti antichi di Pisa, si veda quanto ha notato
dottamente il Celebre Cav. Flamminio del Borgo,
a c. 8. e 10. della sua eruditissima Dissertazione
sopra le Pandette di Pisa.
Gioverà qui l'avvertire, che le Leggi, e le
Consuetudini introdotte in Italia dai diversi Po-
poli Settentrionali, che armata mano vi si stabi-
lirono nei tempi di mezzo, sono quelle che han-
no poi dato origine agli Statuti Municipali del¬
le Città, e Terre dell' Italia medesima. Dai Co-
dici di Statuti modernamente veglianti, appena si
ravviſa tale origine, perchè ogni tanti anni sono
ſtati riformati, come si suol dire, cioè modifica-
ti, e adattati alle occorrenze dei tempi. Se però
uno getterà l' occhio sopra gli Statuti anti-
camente compilati, e poco o punto riformati,
come sono questi di Pisa, quelli di Pontremoli,
stampati in Parma nel 1571., e quelli di Pistoia
pubblicati dal Celebre Muratori, ne ritroverà
subito la radice. Una più sicura riprova si ha da
un Libro in foglio, che si conserva nella Biblio¬
teca Magliabechiana, stampato in Venezia nel
1535., intitolato Le Assise, & buone Usanze del
Reame de Hierusalem; qual Libro bisogna crede-
re che sia molto raro, mentre non è stato ve-
duto dal diligentissimo Muratori, il quale cou
esso alla mano, si sarebbe risparmiato gran fatica,
e più felicemente sarebbe riuscito nella Disserta-
zione 22., ed in altre, delle Antichità Italiane.
Questo Libro adunque contiene le Leggi del Re-
guo di Gerusalemme, per compilare le quali, il
pri¬