FORMAZIONE
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state sciolte in forma di loto, e portate via dall'
acque piovane, sicchè lasciando vote le cavernette
che prima occupavano, fanno comparire quei mas-
si spugnosi, e cavernosi: altre poi hanno acquista-
to grado più forte di petrificazione, di quel che
abbia acquistato la massa Tartarosa, da cui sono le-
gate. Ciò si conosce, perchè le ingiurie de’ tempi
hanno corroso, e sfacelato la sostanza Tartarosa, la-
sciando isolate, e scoperte le zolle, o cogoli della
terra, de’ quali se ne trovano ancora degli sciol-
ti, caduti per questa pendice, rassomiglianti in
tutto, e per tutto a' sassi scantonati, che formano
la Ghiaia de' Fiumi. Finalmente le più sono ugual-
mente dure, che la pasta Tartarosa, dentro alla
quale sono immerse; laonde quei massi segati, e
spianati che siano, compariscono Brecce vaghissime
e di differente macchia. Non solamente in questo
poggio, ma poi ancora in quello di Noce, d' Ulive-
to, e di Caprona, osservai tal natura di pietra,
che varia alquanto nel colore e grandezza delle
zollette di terra. I massi più duri e saldi, sono
Breccia non spregevole, e che si potrebbe usare
negli ornamenti delle fabbriche, insieme con altri
Marmi. Nella Chiesa della Canonica di Nicosia,
all' Altare di S Lorenzo, fatto ornare dal P. Aba-
te D. Carlo Ballerini nel 1721, si vedono alquante
formelle romboidali ed ottagone di queste Brecce di
Uliveto, e Caprona, di sassuoli piccoli angolati , tur-
chini, legati in paſta Tartaroſa rossigna lineata, che
hanno preso un bel pulimento. Vero è che si po-
trebbero scegliere per i lavori, macchie, e pezza-
ture più belle che non sono queste, poichè nelle
laſtre delle strade di Pisa, che si portano da Capro-
na, e da Uliveto, si scopre doppo le piogge, una
varietà, e bellezza di macchie cosi grande, che
è un