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nico isolato, ma che per altro è propaggine de
Monti Pisani, ai quali resta accosto dalla parte di
Ponente.
La situazione di Vico Pisano ſembra, a prima vi-
sta, più salubre di quella di Bientina; con tutto
ciò ella è pestifera, perchè i Monti Pisani le im-
pediscono la ventilazione, e le lasciano morire ad-
dosso gli esfluvi de' Paduli. Perciò Vico è in ma-
lissimo stato, ed è più di mezzo rovinato ed orrido.
Era già frontiera impor tantissima de' Pisani. Tral¬
le Cartapecore dell' Archivio Archiep. di Pisa, pub-
blicate dal Signor Muratori si legge: Collatio Ec-
clesiae Plebis Baptismalis S. Mariae, & S. Joannis
sitae loco & finibus Vicho, quod est sub potestate
Ecclesiae Pisanae, facta anno 934. a Zenobio Pisa-
no Episcopo, Joanni Presbytero. Da un' altra Car-
tapecora del principio del Secolo XI. pubblicata
dallo stesso Signor Muratori *, e dal Signor Lami
si vede, che Vico insieme con altri paesetti circon-
vicini, era posseduto da certi Dinasti. Il Signor Me-
ratori con plausibili congetture raccoglie, che fos-
sero discendenti di un tal' Oberto, il quale posse-
deva molte Signorie nei Contadi d'Arezzo, Pisa,
e Lucca, comprese sotto il nome generale di Ter-
ra Obertenga. Mostra altresi, che questa Signorile
Famiglia era della Consorteria degli Estensi, de' Pal-
lavicini, de' Malaspini ec., ed io aggiugnerei, che
erano anche Consorti degli antichi Marchesi di Li-
vorno, e degli Upezzinghi di Calcinaia, i quali
hanno senza dubbio preso il Casato da un Oberto,
chiamato corrottamente Oppitio. Non è mio assun¬
to
(1) Antiq. Ital. T. 3. pag. (2) Antichità Estensi P. z.
1051. V. pag. 1143. 1145.
cap.
1169. Antich. Ital Diss. (3) Hodoep. p. 30.
7. pag. 52.