COLTURA DEGLIVLIVI.
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Provenza fanno per S. Caterina) dai suoi rami più
teneri intaccati, e dai più grossi tagliati, distilli
un sugo dolce quanto il Miele, che poi per il
freddo si condensi come la Manna.
Maniera di far l'Olio ne Monti Pisani.
Onviene adesso brevemente descrivere la manie-
ra più uſitata ne Monti Pisani, di raccorre
Ulive, e manipolar l' Olio. Nell' Ottobre, quando
cominciano a maturare l' Ulive, si spiana, e pulisce
dall' erba il suolo, affinchè l' Ulive cadute si possa-
no subito vedere, e raccoglière con facilità. Non
si colgono l' Ulive tutte in un tempo, come nel
rimanente della Toscana; ma si lasciano cadere da
per loro stesse, con che si hanno tutte mature e
perfette. Il tempo della Raccolta, principia allora
quando l' Ulive principiano a cadere, cioè verso
la fine d' Ottobre, e dura sino a Maggio, vale a
dire, fintanto che vi sono Ulive, che da per se
cadono, o al più si scuotono leggermente con una
canna i rami, per farne cadere le più mature. Ogni
giorno si fa il giro per l'Uliveto, affine di rac-
corre l' Ulive cadute in quel giorno, e non si las-
ciano stare a infradiciare sul terreno. Si pongono
poi diſteſe in Terrazzo (che dicono Solaio, e di
cui tutte le Caſe comode sono provviste) fino all
altezza di quattro dita, affinchè si suzzino, o sop-
paſsiscano: si rivoltano ogni giorno con una pala di
legno, perchè non infradicino, o muffino, e si ten-
gono in tal guisa per lo spazio di quasi un mese
di poi si rammontano, e il giorno dopo si mandono
a frangere: dicono, che bisogna tenerle cosi a so-
leggiare, perchè mettendole subito a frangere, non
pscirebbe Olio. Si frangono in un pilone, o piatte