DESCRIZIONE
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stantia Thermarum Herculaneorum in Dacia p. 44.
& 69.. Più notabile si è ciò che racconta Gio.
Goebelio, cioè : Embsenses Thermae in Inferiore
Rbetia prope Embs vicum, dum in celtam, aut
alium locum frigidum reponuntur, ace scunt
Io bevvi parecchi bicchieri di quest’ acqua, e
non sentii nausea di veruna sorte, o rimprovero di
stomaco. Versai dentro di essa alquante gocciole
di Olio di Tartaro fatto per deliquio, e quasi in
un istante tutta quanta divenne opaca, e candida
ai pari del Latte. Vi aggiunsi alcune gocce di Spi-
rito di Vetriuolo , e la porzione bianca precipitò
velocemente nel fondo del Vaso in forma di nuvo-
li, fermentando, e sprigionando molte gallozzole
d'Aria, restando limpidissimo il rimanente dell'
Acqua2. Infusovi separatamente dell' Olio di Zol-
fo, e dello Spirito di Vetriuolo, non produsse
fermentazione alcuna, Vi tenni per tutta la notte un
infusione delle Galle di Quercia ordinarie coronate,
giacchè altre non aveva a mano, e l'Acqua prese
un color rossigno. La saponata fatta di quest' Acqua,
dibattuta non levò ſpuma di veruna sorta. La bre-
vità del tempo, e la mancanza degli ordigni ne
cessarj, non mi permesse il fare un' Analisi- più ac-
curata di queste preziose Acque; laonde mi ripor-
to a quel tanto che ne dice il Sig. Bellincioni3;
e ci fa sperare il Sig. Dottor Bartolommeo Mesny
uno de Medici della Corte di S. A. R., e Diret-
tore
tanto opache coll' Olio di
1) Diagraphe Thermalium
Tartaro, quanto questa del
Aquarum in Misnia &c.
Bagno a Acqua; v. Mesny
Lib. 3. p. 97.
Analisi delle Acque Ter-
(2) Un simile Fenomeno os-
mali di Pisa p. 66.
servai anche nelle Acque
(3) Pag. 20.
del Bagno Caldo di S. Giu-
liano, ma non divennero