ISTORIA DI MORRONA. 203
Bagni a Acqua : gode aria sottile e sanissima, ed
acqua bevibile ottima, sebbene alquanto lontana,
per la parte di Terricciuola.
Il Signor Pievano mi disse, che Morrona era,
tempo Ya, più vasta, e si distendeva nella dirama-
zione della Collina verso Tramontana. La Pieve
più antica era dove adesso è la Casa del Sig. Pie-
vano, e se ne vedono i vestigj; la moderna è nel
mezzo del Castello, di fabbrica molto antica, di
pietre quadrate. Vi osservai un Cono di Marmo
sitto in terra per la punta, e scavato nella base per
pila d’Acqua Benedetta : non ha lavori a basso
rilievo, e penso che ancor' esso sia servito per
Cippo a qualche antico Sepolcro, come i di sopra
descritti a c. 138., e 158. di Treggiaia, e Monte-
foscoli.
Era già dominato questo Castello, insieme con
altri circonvicini, da certi Signori col titolo di
Conti *. Nell’ anno 1115. Ruggieri Vescovo di Vol-
terra comprò dall’ eredità del Conte Ugo, siglio d'
un altro Conte Ugo (della Gherardesca) la metà
di tutto quello ch’ ei possedeva nel Castello e Cor-
te di Morrona 2. Non so bene quando, ed in qual
maniera gli Arcivescovi di Pisa, acquistassero ra¬
gioni di dominio sopra di questo Castello: Anche
l'Imperator Corrado II. in un Diploma, che spedi
l'anno 1138. a favore di uno di quelli Arcivesco¬
vi, pubblicato dal Tronci 3 dice, che tra le altre
cose conferma contractum habitum inter Praedeces¬
sorem tuum Ubertum, & Abbatem de Morrona, sci¬
licet de Morrona, & Vivario, & eorum pertinen-
tiis *. Il Sig. Muratori ha pubblicatoS un editto
di
(4) Monum. Pis. in Tom.
(1) V. Lami Hodoep. T. 3.
15. Scr. Rer. Ital. p. 975.
(2) Ammir. de Vesc. di Volt.
(5) Antiq. Ital. Tom. 3. p.
pag. 90.
1183
(3) Ann. p. 74.