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DELLE COLLINE
essi, che è stata sfarinata dall' ingiurie dell' aria
ma non penetrano nel loro corpo. Inoltre i diru-
pi, e lazze, e ſmontamenti nel Tufo, si fanno per-
lopiù perpendicolarmente: cioè quando l’ acque
fluenti rodono la parte inferiore, o fondamento di
un ammasso di strati, allora gli zolloni componenti
gli ſtrati, e che erano posati sopra di quella base
si ſtaccano dall'unione de' vicini, ed avvallano; co-
me appunto farebbe una muraglia, o precipitano
verso quella parte dov’ è il maggior declive. Nelle
grotte di S. Giusto a Volterra, recano gran mara-
viglia certe smisurate fette di Tufo, restate ritte
come torri doppo la caduta.
La parte poi delle Colline, che rimane a Orien-
te dell' accennata linea immaginaria, è tutta quan-
ta compoſta di Mattaiono, o vogliamo dire Creta
e sembra a prima giunta un vastissimo lago di ce-
nere, tanto è spogliata di Abitazioni e di Piante
Il Mattaione differisce dal Tufo, oltre al colore,
grana, e composizione degli strati descritta a car-
165, in questo ancora, che più facilmente è in-
zuppato dall'acque correnti. Egli, come notai a c.
167. ha ne' suoi ſtrati naturali un più leggieri gra-
do d'impietrimento, ed è composto di particelle
più minute, e farinacee che quelle del Tufo, che si
agglutinano insieme per una certa ignota forza na-
turale, e non permettono cosi facilmente l'ingresso
alle barboline delle Piante. Quindi è, che ne dorsi
degli strati di Mattaione, pochissime Piante spon-
tanee si vedono, e quelle stentate; e solamente
dove sono arati ad uſo di campo, e resi spugnosi
col governo, le semente producono qualche frutto.
Il sopraddetto debol legame pietroso, viene facil-
mente rotto nella superficie dall' ingiurie dell' aria,
ed allora le acque piovaie colla loro percossa,
smuo.