472
S. Apostolo.
la della Casa Reale, è il predetto campo seminato di Gigli, e non di
tre solamente, per allora non inuentati, come principiati ad vsare,
secondo alcuni, da Carlo VI. che visse nel secolo del 1400.
Alla medesima Porta per di drento, il Crocifisso dipinto sull' asse,
ci dimoſtra qual fosse la maniera de' nostri Pittori, vissuti più di due
secoli auanti a Cimabue, che par greca e non è, fatto del tntto simi¬
le, scriuono alcuni, per degna memoria, a quello che chinò il capo
a S. Giouangualberto, dipinto auanti al mille, tenuto coperto sopra
all' Altar maggiore di S. Trinita, condottoui a' nostri tempi da S. Mi¬
niato al Monte, doue successe vn tanto miracolo. In questo vi s'os-
serua il Pellicano, che v' è sopra cosi antico, che conuince l'openione
di chi lo credette inuentato a' Crocifissi, da Giouanni II. Rè di Por-
togallo, vissuto molti Secoli dopo, che anche questo, torna vn' ab-
baglio il più ſolenne del mondo; essendo vero, che su il primo a v-
sarlo, ma sopra al Cimiero deli Arme gentilizia, col motto ut Pelli¬
canus, per sprimere il desiderio, ch' ebbe d'vnirsi all' affetto arden-
tissimo del Signore, d' aprirsi il seno apprò del Mondo, riscattato col,
suo preziosissimo Sangue; per dire il vero, è grande animo d' vno ,
mettersi a scriuer cose tanto lontane dal vero, massime, quando elle
s'espongono alla luce, che vol dire, sotto vna seuerissima critica
de sauj, non per vn' Anno, ma per mille.
Le due prime Cappelle all'entrare a manritta, son di que del Bene,
Famiglia, che ſi destingue da altre di questo onoratissimo Casato,
dallessersi chiamata nell'autico de Benucci, fondatori dell' antico
Spedale di S. Bartolommeo a Mugnone, e dall Arme di due mazze
gigliate, in croce alla schisa, d' argento in azzurro, colla inpresa
adattataui da Antonio di Riccardo, d' vn Can mastino col motto
ELPIVFIDELE, che è vna di quelle Sentente, che composte d'anima
e di corpo, alludendo il motto alla figura, esprimono la generosità
dell animo d' vn il'ustre antenato, diferenti dalle due altre, che si
compongono di corpo senz' anima, cioè, di figure senza motto o
d'anima senza corpo, delle quali ne son molte ne' Palazzi pubblici
de' Commessarij, e patticolarmente in quello di Pistoid, estratte da
noi, essendoui il Senator Giusio del Caccia, amico e parziale di questo
Studio venerabile dell'antichità. V'è in vna di queste Cappelle, la
Festa di Pier del Bene figliuolo d' Albertaccio, scolpita in marmo
al naturale, rasa è senza barba, che su degl'vltimi a non la portare,
finitane a punto in que suoi tempi del 1530. l'vsanza, che auendo
durato tanto tempo, parue che allora, per dir cosi, gli Vomini
per altro sauissimi, cominciassero auer giudizio, e a conoscere il
pregiudizio, che e N priuarsi di quel natural decoro, che apporca all,
Vomo grane la barba; solameilis due, di tante migliaia di persone
allora