Santa Maria Vghi.
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gato del Vescouo Giouanni. La ragione di questo Padronato,
paſsò ne Monaci Valombrosani, per la cagione, che diremo ap-
presso
notn
Era la Famiglia degl Vghi, sin ne tempi di Dante, o per dir me¬
glio di Cacciaguida suo Tritauo, cominciata a declinare e a venir me¬
no di persone, cioè, sul calare, come e' disse nel precitato Canto
del Paradiso, disfattasi nelle guerre Ciuili, fra' Guelfi e' Ghibellini,
seguaci dello 'mperador Federigo, e Rè Manfredi, di sorte chè, la
descendenza ridottasi in Dante figliuolo di Bindo Vghi, ed anche¬
per maggior disauuentura della Caſa, mossosi egli con zelo di segui-
tar l'Armata sacra, pubblicata in que' tempi da Giouanni XXII. con-
tro a'Saraceni, inuiatosi a quella volta, restò Schiauo in Barberia,
ed in progresso di tempo, credutasi spenta affatto la descendenza di
quel ramo, pretesosi vltimo degl Agnati, vn Manfredi Ponzetti fi-
gliuolo d'Andrea, e due Donne Guccia e Lisa, nate di Lotto degli
Auuocati, donarono questo Padronato a' Valombrosani in mano di
D. Iacopo Abate di S. Trinita, consermandogliene l'Ordinario ne' 15.
di Giugno 1332. per carta di Ser Benedetto di M. Martino. L' Vghi
ritornatosene poco dopo a Firenze, riconosciutosi tale qual era, ac¬
caſato che ſi fi, colla Diana de'Medici, figliuolà d'Albizzo di Buo-
nagiunta, i Monaci senza contrasto, o principio di lite, gliene ri¬
lasciarono la terza parte, e non tutto, come pareua gli s' aspettasse
secondo il ius Canonico, a fauore de' Beneficj gentilizj e familiari,
che non ammettendo trasmigrazione ne transito di ragione, suori
de' Consorti agnati, su cagione d'vna, non meno fierissima, che
ostinata lite, fra essi e 'l Senat. Alamanno Vghi, padre di Nicco-
lò e di Carlo, dignissimi Gentiluomini de' nostri tempi, la quale,
non con maggior sumo di ragione difesasi da loro, di quelchè s’ aues-
se la predetta donazione, portò per Sentenza di Alessandro Vasoli,
Giudice delegato dal Cardinal Carlo de' Medici, de 14. Settembre
1629. delusa se non in tutto, almeno in parte la loro speranza, dichia¬
rando egli se n' aspettaſſe a ciascheduna delle parti la metà, alternati¬
uamente fermata per Bolla de Vrbano VIII. 13. Febbraio del 1632,
Nel 1177. torna Ricordano a nominar questa Chiesa, in occasio¬
ne d' vn suoco, che attaccatosi da S. Martino del Vescouo, arse, di-
ce egli, fino a S. Maria Vghi. Nel 1184. corse la sentenza di Ber-
nardo Vescouo di Firenze, in assegnare i termini della Parrocchia
con S. Trinita; e sempre in queste, come in altre Scritture antiche, si
nota Rettoria semplice, senza dignità, o titolo superiore, per lo
quale si corrobori l'openione vanissima, benche ella si stacchi dallo
antico, d'essere stata vna volta il Dnomo di Firenze; il difondersi
in questo, sa rebbe stata doppia vavità, a bastanza la confutano le¬
Scritture