Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

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San Benedetto. 
Piazze, ci oè, a quella dinanzi che si disse molto nell'antico de Bo- 
nizzi, famigli as Consolare, ch' ebbe quiui le suę Case incorporate 
nella Canonica, allora che conuenne ampliarla per maggior como¬ 
do del Clero de lla Cattédrale, ed anche gran parte di quella medent- 
ma Piazza vi reſtò drento; di dreto posa su quella delle pallottole, 
cosi detta dal giuoco vsatouisi più, che in altra parte della Cittâ, sem¬ 
pre essendo stato solito pigliar le voci per contrastegnò aelle cose di 
mano in mano da quelle, le quali superando la comune si sono auan 
zat: e fatte di maggior nome. 
Appresso di noi è vna Scrittura bellissima J estratta dalle Decime 
Ecclesiastiche, doue ne son molte in cartapeçora rifuggite non si sà 
come, la maggior parte attenenti alla famiglia de Calderini) essen¬ 
do chè stipulata nel 1127. nel secondo di Lottario vniore, si ricono 
ſchino i beni di questa Chiesa posti a Montelatico conce duti in Enfi¬ 
teusim da Tedaldo Rettore, che su per auuentura di Casa Tedaldini, 
a Vberto dal Bagno e a Angiolina sua moglie figliuola di Riccio; dal 
quale Vberto deriuò la famiglia de'Bagnesi, che ne su a' nostri tempi il 
Sen. Giuliano, e in Modana fioriscono sotto nome di Bellinzini. Mar- 
chesi di Semese, i quali riassunto quel lor casato Bagnesi, ne viue 
oggi Ipolito nato di Laura Bargellini prudentissima Dama. 
I.Tedaldini antichissimi Gentiluomini, che ne furon Padroni, se cid 
venisse in loro per auerla sondata o pur come potenti e di numero, 
assorbite le ragioni de Popolani, a' quali pes Jo più si presumono es 
fundatione appartener le Parrocchiali, questo relta dubbio, e ben 
chiaro, che non sotto titolo di Popolani, ma di Padroni hiberi con 
corressero alle presentazioni de Rettori, mostra Ser Lando Fortini 
fin dell'Anno 1363. e similmente apparisce esserne stati priuati dallo 
Ecclesiastico, come Ghibellini seguaci dello mperador Federigo 
contro alla Chiesa e per conseguenza contro alla Patria protettora de 
Guelfi, la quale fello incorporo de lor beni, principalmente delle 
Caſe poste nella Via de Tedaldini, che dipoi si disse dello Studio, col¬ 
locato che vi su dalla Repubblica io Studio gene rale, come si dita ap 
preſſo. Se ne rintegrò Giouanni Tedaldini Caualiere aureato, ab- 
borrito giudiziosa mente ch'egli ebbe il fasto e l'alterigia de suoi ante¬ 
nati, insieme con Rinieri suo Consorto, rinurziato per atto pubbli¬ 
co il Casato Tedaldini, odioso al Popolo e chiamatosi de Rinieri, 
ſul rigore della Legge fulminata contro a chi ardito tentò la libertà, 
della Repubblica, il bene essere e la pace di quel Comune. Barto¬ 
lommeo adunque primogenito di lui, vltimo d' vna descendenza cosi 
nobile, lo laſciò a S. Maria Nuoua nel 1416. ed ella corrispose subito 
con vn segno di gratitudine in esporre al pubblico l'Arme de Tedal¬ 
dini, scolpita, come ancor oggi si vede, nell'architraue della Porta, 
e dal-
	        
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