Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

Metropoli di Firenze. 
diminuendo nel Popolo cosi alla gagliarda questa 
s'è poi sempr' ita, 
voce , e se ne sarebbe anco del tutto smarrita la memoria di lei, come se- 
gue di tutte le cose, quando si vengono a tralasciare, se il Clero, a cui 
s' aspetta, secondo le costituzioni generali, imponenti il douersi conti- 
nouare, le commemorazioni solenni delle Chiese, e benefizi tralasciati. 
non auesse ritenuta S. Reparata con titolare, e ne celebrasse la festa dop- 
pia, e l'ottaua, con l'interuento de Priori, e Rettori della Città, per 
segno del l'antica preminenza tenutaui; non restando al presente da ve- 
dersi di lei altra figura, statua, o simulacro, che vn sol quadro, il qual¬ 
anco non affisso, vi s' espone vna volta l'Anno, nel giorno della sua 
festa. 
Ma ritornandosi alla Fabbrica, erane adunque stato fatto il modello 
vniforme all' alto volere di quella Repubblica da Arnolfo, quelli, che- 
elettoui di consenso, e volontà vniuersale del Popolo, portaua fama del 
prim' Architetto di que' tempi, chiamato dal Vasari errone amente Te¬ 
desco, come quelli, che operando alla Tedesca, s'immaginò, che fosse 
veramente deriuato dalla Germania, quando costa in vn Priuilegio fat¬ 
toli dalla Signoria del 1300. in ordine alla carica ottenuta di capo 
maestro generale, egli esser Figliuolo d' vn Cambio, e non d' vn Lapo, 
com' il medesimo asserisce, e oriundo da Colle Magister Arnolfus de Col- 
le, fil. ol. Cambi caput magister laborerij, & operis S. Reparatae, &c. e come 
tale mostrossi anco nell'operare, con quella viuezza, e spirito, che sem- 
pre fù propio, e connaturale de' Toscani, riconoscendosi ciò, per esse- 
re ſtata aſsegnata al giudizio suo, opera di tanta considerazione; i Pro¬ 
fessori de' nostri tempi, ben che l'arte fiorisca, e si mostri grandemente 
superiore all' intelligenza antica, quando l'operar con le buone regole 
er' affatto per terra, gli danno lode s essendo che in quell' oscurità, tro¬ 
uasse modo di costituire vn tempio tanto considerabile, con ardir non 
profeſsato da neſsun'altr'Architetto di que'tempi; ch'è di doue, i Pro fes- 
sori venuti sù doppo di lui, anno cauato, dice il Vasari, il saper ridur 
l'arte, a quella perfezione d'oggi ; e se allora, correua fama della Badia 
di Monreale in Sicilia, del Miscopio di Napoli, e del Duomo di Milano, 
per fabbriche di gran magnificenza, nessuna di queste però, niuno à 
auuto ardire d'anteporla a questa, per esserle congiunto, oltre ad vn ben 
gran corpo di Chiesa, l'edifizio marauiglioso della Cupola, da Arnol- 
to prescritta nel suo disegno, che ancor oggi si vede dipinto, nel Capi¬ 
tolo de' Frati di S. Maria Nouella, in vna storia fattaui da Simon Sane- 
se; per questo, non è gran cosa, benchè di poi migliorata l'arte, e'l modo 
del fabbricare assottigliatosi, sien venuti non ostante a vederlo, e ca- 
narne disegni, e modelli, Vomini scienziati di lontan paesi, ricono- 
sciutisi di por nessi in opera, in Francia, in Germania, e per l'Inghil¬ 
terra, luoghi ſpogliati per allora d'ogn' inuenzione, e arte. 
Rico¬
	        
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