Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

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Conuento 
vn Sacco su'l quales'appoggia vn S: Giuseppe figurato da vna banda, 
che dicono, pien di Grano, fosse la ricompensa, ch'egli ebbe di quella 
fattura, della quale disse Tiziano, venuto in Firente a poſta a vederla 
maggiore douersele lode, di quella benche grande, da lui sentita ce- 
lebrar dalla fama. Li sotto si vede appoggiato alla pariete, alto da ter 
ra vn Sepolcro a foggia d'Arca, o Cassone, inquiè il Corpo di Chia¬ 
rissimo Falconieri Fondator della Chiesa, e come tale, vi si veggono 
scolpiti, oltre all'Arme sua, due Falconi dalle bande, alludenti, come 
ſi disse di sopra, al Cafato Falconieri, posandò sopra il tetto di (essa 
Chieſa, ed anche lo teplicano le parole dell'Epitasfio 
SIP. PROVIDI VIRI DOMINI CLARISSIMI DE FALCONERIIS 
QVI PRO REMEDIO SVE ANIME FVNDARI EDIFICARI ET COM. 
PLERIFECIT TOTAM PRESENTEM! ECCLESIAM AD HONOREM 
DEI ET BEATE MARIE VIRGINIS GLORIOSE— cosi senza dittonghi. 
Dalla banda della Chieſa ſi vede affisso vn'Vomo armato a Cauallo 
alto afsai meno del naturale, scolpito in marmo, il quale rappresenta 
quel Guglielmo Berardi, o Bertaldi, come lo chiamò l'Ammirato, 
che militando in carica di Siniscalco, o ver con titolo di Luogotenente 
di M. Amerigo di Narbona Caualiere, e Capitano, lasciato a Fioren- 
tini dal Principe Carlo, figliuolo di Carlo Rè di NapoliJ mori nella 
Rotta data a gl'Aretini l'Anno 1289. dicendone il Villani, fra gl' Vo¬ 
mini di rinomio, vi restaron morti M. Guglielmo Berardi Balio di M. 
Amerigo, &c. la parola Balio, che non ſi troua nell'antico vfata co¬ 
si per tutto, e che oggi porta diuersissimo senso, esemplificandola il 
noſtro Vocabolario della Crusca, su l detto di Scrittori antichi, si¬ 
gnifica Balia, grado principale d'autorita, l'istesso, che dir Siniscalco: 
Nell' orlo della Base son que ste lettere 
AN. D. MCCIXXXIX HIC IACET D. GVIGLIELMVS BALIV; 
OLIM D. AMERIGHI DE NERBONA. 
Su'l medeſimo Chioſtro riſponde il Capitolo de Frati, ch'à in fron¬ 
te l'Arme de Macinghi, da quali fu edificato circa all Anno 1388. in 
persona di Zanobi figliuolo di quel Neri, da cui I Fiorentini ebbero 
la Città d'Arezzo, ribellata ſi dal Rè Carlo, di pittura vi si veggono 
vn Cenacolo, e vn Purgatorio del Poccetti, due quadri d' Andrea 
Boſcoli, e due di Cecco Brauo, con sigure a fresco del ne desimo. 
Nel niezzo al Cortile del ſecondo Chioſtro, sopra Baſe rileuata 
con Iscrizione in essa, alludente alla Religione, che v' è sopra figurata 
di marmo, è d'Orazio Mochi; ed alla pariete in vna nicchia la Fe¬ 
de, Statua alta più del viuo, di Bartolommeo Ammannati, quale ac- 
compagnano la Carità, e la Speranza, dipinte a fresco pur da Cecco 
Brauo; ſtà questa in atto di calcar co piedi vn' Vomo in terra prostra¬ 
toſeke, figurato per il Moudo, di cui riportasi Vittoria, mediante
	        
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