Spedale. hoqe
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to a vna gran Loggia in volta, retta da Colonne alla Gotica, che ri¬
sponde su quella Prazza, tornan situate le Porte degli Spedali degl Vo¬
mini, e delle Donne, messe in mezzo da vna, per la quale si passa in vn¬
Cortile con Loggia attorno in volta ornata di Colonnette doriche,
corrispondenti a gl'appartamenti degli Spedalinghi, e Seruenti. In
fondo, cioè, alla parte di dreto, s'apre vn grande spazio ad vso di Giar-
dino di piante, e agrumi nobili. In sù le cantonate principali della
prima Loggia, eſpoſte alla viſta di chi compariſce ſù la Piazza, son' af¬
fiſse l'Armi del Fondatore di due Branche di Lione alla schisa, simili a
quelle de Risaliti, che variano solamente ne'colori, dall'argento, in ne-
ro, notandouisi, che per esser in pietra senza colori, acciò la predetta
deſtinzione v' apparisca, v'è fuor dello Scudo aggiunte vn' L, e vn'E,
prime lettere del nome Lemmo fondatore. Sopra all'archo di mezzo,
vedesi l'Impresa dell'Vniuersità del Cambio, padrona dello Spedale,
che à in sè vn notabil significato, imprimente stima in chi per auuentu¬
ra non sapesse ſora, che l'Arti son per terral quanta glie se ne fosse a¬
ſpertata grà ne tempi antichi; perchè il campo ſu 'l quàle poſa quell¬
Impreſa, è ſeminato di Gigli con rastrello, per segno dell'aderenza
ſtretta auutaſi dall'Arti, ed in iſpecie dalle ſette maggiori, che vna fu
questa del Cambio, alla Stirpe Regia del RèCarlo Protettrice de Guelfi.
In teſta dello Spe dale degl'Vomini, all'Altare è vna Tauola con cin-
que Santi dipinti in su l'asse alla Greca, fra'quali è S. Niccolò Vesco-
uo di Bari, a cui il fondatore dedicò lo Spedale, e non a S. Matteo, che
si disse doppo, per esser l'Auuocato del Cambio, dal quale gli fù dedi¬
cata la Chieſa, come ſi dirà di sotto. Li inserito nella pariete, alto da
terra, è il Corpo del Fondatore in Caſsa di marmo, posata sopra ad
vn imbaſamento nobile, di pilaſtretti scannellati corintj, a'quali gira
sopra vn'Archo, à porzion di circolo intagliato a festone, con buon ar¬
te; v'è scolpito il suo Ritratto in profilo, e lettere del Poliziano, che
dicon cosi 20
QVISPECTASINGENS AEDITICIVM HOSPES
AVTOREM ILLIVS ME LEMMVM BALDVCCIVM
IN SALVTARI NE PRAEETERI PLVR. VIVENS CONGESSI
SED EORVM HOC SOLVM DEO QVOD DICAVI
DEFVNCTVS TENEO.
VALE ET QVOD RECTE NOS FECISSE PVTAS IMITARE.
Epitaſsio, che non gonfio, ma vmile, e modesto, richiama in noi il
disprezzo della vanità, e a riconoscer dureuoli, ec citanti, e di merito
l'opérazioni virtuose; tale è il senso in nostra lingua; o Pellegrino,
che passi, e vedi questo grand Edifizio, non passar che non saluti, e pre¬
ghi per me Lemmo Balducci, feci molte cose viuendop solamente que¬
ſto dedicato a Dio ritengo, il quale se giudichi ben satto immitalo.
In