229
Asino, o ver Palazzo fabbricato dal Gran Duca Francesco, cir-
ca all'Anno 1570. mostrando, che si fosse indotto a ciò, da
quell' affezione dolce, e comune alle cose propie, che tanto
violentano, e portan calore all'animo nostro, essendo che egli
intendesse congiugnerne la fabbrica al Giardino antico de Medici, fatto
dal Magnifico Lorenzo, per diporto, e suago dalle cose graui della
Repubblica, menzionato dal Vasari con parole larghissime, si com¬
prende che' fosse ornato d'vna ragunata, e scelta di cose rare, cioè di
Statue, Pitture, Cammei, e d'altre singularità di mano de' migliori
Maeſtri, che mai fuſsero ſtati, disse egli, in Italia, per ricetto, o scuola,
come su veramente, d'ogni persona di bell' ingegno,e massime de'No-
bili protetti da lui, vero Mecenate, come persone in cui è sempre più
forte, e viua la disposizione alle cose magnanime, e di spirito, che non
è nelle Genti basse, triuiali, e vili.
Tornò adunque la fabbrica di questo Palazzo, vnita a quel Giardi-
no, il quale situato in sù la cantonata, che dalla Piazza di S. Marco suol-
ta in via di S. Gallo, chiamata con l'antico vocabolo, Cafaggio, in su
l'angolo della quale, resta ancor oggi per segno l'Arme de'Medici; si
slungò, e disteſe verso la tramontana, doue bisognò per darle luogo
leuar di li la Compagnia di S. Marco, che vi s'era cominciata a ragu-
nare, vscita che ella fù dal Conuento di S. Marco nel 1506. e trasferir-
la nella Via di S. Gallo, oue lè di presente. Venne ripartito l'Edifizio
da Bernardo Bontalenti Architetto fra moderni, di quel nome che o¬
gn' vn sà, in tre ordini d'appartamenti corrispondenti i principali al¬
le finestre della facciata esteriore, che ricorre in sù la strada, ornate di
conci di pietra bigia, con frontespizj angolari diuisi in quelle da basso,
e a porzion di circolo, con alcune gran nicchie, festoni, e maschere alle
mensole, che ne reggono i dauanzali, le quali cinque per banda met-
ton’ in mezzo la Porta con arco a mezzo tondo, che à in frònte l'Arme
de'Medici coperta per specialità d'vna Ciarpa,o Manto alla Reale, che
quando non vi fosse Corona, e che l'Arme già nota non si riconoscesse
per de'Medici regnanti, quell'abbigliamento di Manto sarebbe suffi-
ciente a dirlo a chi non sapesse douersi a' Principi veramente, e alle
Famiglie di prima ſtirpe, e come nell' antico a nessun veniua permesso
portarlo su' lrigore di legge di Carlo Mag. che intese forse di destingner
con vn segno esteriore apparente la nobiltà Romana, dalla Longobar¬
da, da lui parimente separata , e destinta da costituzioni , e leggi segui-
tate di poi da altri Imperadori, ch'ebbero stimolo di portar' in alto la
reuerenza, e il decoro douuto massime a chi giugne per fauore del Cie-
lo a grado di dominante. Gli appartamenti interiori rispondon sur
vn
P 3