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Palazzo de Medici,
Oggi de Marchesi Riccardi.
On si poteua in Firenze, ne tempi della Repubblica, cioe,
da che vi su fatta quella Legge dello scapezzarsi, e ridur-
si ad vna certa misura le Torri, far Edifizio, ch'ecce¬
desse in grandezza le Case, già comunemente ordinate
dagli Statuti, a fin che, col far vna Fabbrica forte, non
ſivenissero a costituir forze ne' Sudditi, e priuati Gentiluomini in tal
potenza, che volendo, auessero ardir di far difesa, e metter in dubbio
l'autorità della Repubblica; l'auuerti anche Aristotile nella politica,
quando, parlando in questo senso, disse, aspettarsi i luoghi forti, e ri¬
leuati a' Principi, e non alle Persone priuate, per ragione ancora del
richiedersi in esse egualità di stato, talmente diferente, che non si ven-
ga a equiparare a quel che per la magnificenza de Palazzi, si deue d'o-
nore, ed vna certa maestà, a chi con Imperio, gouerna le cose del Pub¬
blico.
Quando Cosimo de Medici il Vecchio, ebbe applicato l'animo alla
Fabbrica di questo Palazzo, fattone far più Modelli, come è solito nel¬
le coſe da costituirsi di gran qualità, vno al Brunellesco, e l'altro al Mi-
chelozzo, Architetti di gran nome; e questi portati nella Sala grande
del Consiglio, ebbe da' Cittadini conosciuti emuli della sua fortuna,
vna gagliarda repulso, sù la difesa delle predette ragioni politiche; pa¬
ruto loro, come Vomini non auuezzi a vederne allora de' maggiori,
auer più sembiante di Fortezza, che di Palazzo. Altri spogliati di pas¬
sione, e che con Occhio diritto consi derauano le cose vtili della Re-
pubblica, lo consentiuono, con dir che non concedendosi, era vn,
modo di buttar a terra la volontà di qualunque Cittadino, in dimo¬
strar per quel mezzo, la grandez za dell'animo suo, e nell'istesso tem-
po, leuar quel decoro, e quella bellezza alla Città, acclamata per sin¬
golare. E' ben vero che Cosimo, benche fosse il primo Gentiluomo di
que' tempi , e che gli fosse rinscito arriuare a tanta autorità, di posse-
dere tamquam Princeps, la volontà di quella Repubblica, sotto quel
titolo modesto, e meno odioso in vn gouerno libero, di Pater Patriae,
che pareua conuenirseli il segregarsi dal comun trattamento: volle
non oſtante, come saujo, moderare gli acuti stimoli dell'ambizione
con la temperanza, per mitigar in parte l'inuidia degli emuli Con¬
cittadini, con eleggere il modello del Michelozzo, men fastoso, e vmi¬
l, di quel che apparisse, e fosse per riuscir in opera, quello del Bru¬
nellesco,