Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

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Palazzo de Medici, 
Oggi de Marchesi Riccardi. 
On si poteua in Firenze, ne tempi della Repubblica, cioe, 
da che vi su fatta quella Legge dello scapezzarsi, e ridur- 
si ad vna certa misura le Torri, far Edifizio, ch'ecce¬ 
desse in grandezza le Case, già comunemente ordinate 
dagli Statuti, a fin che, col far vna Fabbrica forte, non 
ſivenissero a costituir forze ne' Sudditi, e priuati Gentiluomini in tal 
potenza, che volendo, auessero ardir di far difesa, e metter in dubbio 
l'autorità della Repubblica; l'auuerti anche Aristotile nella politica, 
quando, parlando in questo senso, disse, aspettarsi i luoghi forti, e ri¬ 
leuati a' Principi, e non alle Persone priuate, per ragione ancora del 
richiedersi in esse egualità di stato, talmente diferente, che non si ven- 
ga a equiparare a quel che per la magnificenza de Palazzi, si deue d'o- 
nore, ed vna certa maestà, a chi con Imperio, gouerna le cose del Pub¬ 
blico. 
Quando Cosimo de Medici il Vecchio, ebbe applicato l'animo alla 
Fabbrica di questo Palazzo, fattone far più Modelli, come è solito nel¬ 
le coſe da costituirsi di gran qualità, vno al Brunellesco, e l'altro al Mi- 
chelozzo, Architetti di gran nome; e questi portati nella Sala grande 
del Consiglio, ebbe da' Cittadini conosciuti emuli della sua fortuna, 
vna gagliarda repulso, sù la difesa delle predette ragioni politiche; pa¬ 
ruto loro, come Vomini non auuezzi a vederne allora de' maggiori, 
auer più sembiante di Fortezza, che di Palazzo. Altri spogliati di pas¬ 
sione, e che con Occhio diritto consi derauano le cose vtili della Re- 
pubblica, lo consentiuono, con dir che non concedendosi, era vn, 
modo di buttar a terra la volontà di qualunque Cittadino, in dimo¬ 
strar per quel mezzo, la grandez za dell'animo suo, e nell'istesso tem- 
po, leuar quel decoro, e quella bellezza alla Città, acclamata per sin¬ 
golare. E' ben vero che Cosimo, benche fosse il primo Gentiluomo di 
que' tempi , e che gli fosse rinscito arriuare a tanta autorità, di posse- 
dere tamquam Princeps, la volontà di quella Repubblica, sotto quel 
titolo modesto, e meno odioso in vn gouerno libero, di Pater Patriae, 
che pareua conuenirseli il segregarsi dal comun trattamento: volle 
non oſtante, come saujo, moderare gli acuti stimoli dell'ambizione 
con la temperanza, per mitigar in parte l'inuidia degli emuli Con¬ 
cittadini, con eleggere il modello del Michelozzo, men fastoso, e vmi¬ 
l, di quel che apparisse, e fosse per riuscir in opera, quello del Bru¬ 
nellesco,
	        
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