Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

Sede dell 
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lio del Caccia, Amator diligentissimo di memorie cosi belle, e vere¬ 
rabilis voraua il Vescouo, e l'orazione sua era, li si rappresentasse, a 
qual Santità di Pastore succedendo nel Seggio, douesse esser continouo- 
stimolo al cuore d'imitare. Giunto a S. Reparata, e visitatoni il Cor- 
po del mede simo Santo, se ne passaua a S. Giouanni, e di li al Vescoua. 
do nella Cappella di S. Vincenzio, chera l'vltimo termine della fun- 
zione, rappresentate che gli erano da Visdomini le Chiaui, per segno 
del possesso, e la Carta di promessa a nome del Clero, di due mila sio- 
rini d'oro, sotto titolo di Cattedratico tributo, menzionato da' Ca¬ 
noni, e ne' rogiti di Ser Benedetto di Maestro Martino, rinouatosene 
Decreto nel 1304. dal Vescouo Lottieri. 
Direm' adesso quel che s'appartiene all'estensiua dimostrazione del 
Palazzo, Sede di questo Arciuescouado, il quale nell'antico, con l'i- 
ſteſso nome relatiuo, al titolo di S. Giouanni portato da' Vescoui, spes¬ 
se volte nominasi anch'egli Pal atium S. Joannis, o vero Episcopium-B. 
Joannis, sonando l'isteſso la parola Episcopio, che Palazzo Veſcouile. 
Daila fua situazione, e posto, che tornaua in que primi tempi, acco¬ 
sto alle Mura del primo Cerchio della Citta, vna delle quattro Porte¬ 
dieſsa, voita dalla parte di Tramontana, per la quale s'introduceua- 
il Popolo dalla Lombardia, si chiamò del Vescouo, e taluolta di 
Duomo, secondo Ricordano, cosa che a bastanza dimostraci, senza 
inca lzarla da vantaggio con argumenti, e proue più forti, l'antichita 
del Palazzo, per vna delle prime, e pubbliche Fabbriche di Firenze. 
Non è credibile però, che foſse fatto auanti all'Imperio di Costanti- 
no, perche in que tempi inselici, ne quali non furon prospere, 
ne alzate in eminenza le cose venerabili della Religione, siam cer- 
ti, che i Veſcoui, che ne sono il principal lostegno, se ne stessero pri- 
nati, ymili, naſcoſti in luoghi abietti, all'vso de primi Cristiani, per 
le Buche, e Catacombe, e non agiati, nè in quella comodità indottasi 
di poi in loro, ſpente le persecuzioni alla Chieſa fotto Teodosio, detto¬ 
per questo il Catrolico. Concludentemente ni adduchiam memoria 
de ll'897.  che sara per auuentura la più antica; che trouar se ne possa) 
in occasione d'esserui stato gia il Pubblico Tribunale della Giustizia, 
tempo, che cade nel de cimo dell Imperio d'Arnulfo, cosi porta da oris 
ginal Diploma il Fiorentini Lucchese, Scrittor de nostri tempi Ama¬ 
deus Comes Palatij, cum venisset in Civitate Flor. in Domo Episcopij ipsiuo 
Civitatis in Atrio antè Basilicam S. Ioannis Baptistae in iudicio, resideret, vna 
simul cum Alberto Marchio, Iustitias faciendas, residentibus, &c. Il Bor¬ 
ghino dubitò, questo esser vn Palazzo edificato sopra le rouine di qual 
che Regio Edifizio, ne' tempi de' Gentili, per esser credibile, dice egli, 
ne fossero molti drento, e fuori della Città, e massime quiui per la vi 
cinanza del Tempio di Marte, doue il concorso del Popolo era mag- 
giors,
	        
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