Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

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Sede dell 
luzione presasi in Senato l'Anno 1375. tese a questo fine; essendo ehe si 
proibisse espressamente, che nessuno della Città, o Contado, non po¬ 
tesse chiedere, nè accettare alcun de Vescouadi di Bitente, e Fiesole. 
con motino, che parendo giusto, spiegauasi con le seguenti parole ele¬ 
ganti, Cum propter dignitates Episcopatus Florentini, & Fesulari, quas 
Ciues Comitatini, seu districtuales Ciuit. Flor. alijque consequntur, vt haste¬ 
nus, & da prasens magis experientia docente, manifestum est Confortes, 
atque Contuncti ex Stirpe dittorum Episcoporum, in potentiam, & superbiam 
elati, multa enormia sepè committant in oppressione maximè Popularium 
Cinium, multasque extorsiones sub colore Iustitiae exinde perpetrantur; & ad 
hoc, vt Sedes Episcopales praedittae possint cum pace, & Iustitia, & pro de¬ 
fersione, & manutentione Libertatis, & pacifici, & tranquilli status Ciuit. 
Flor. ordinaverunt, &c. Come Legge importante, che diuulgata s'er- 
anche per mezzo dello Statuto, sotto la Rub. 46. del Lib. 3. e doue spe- 
cificate particolarmente vennero le Famiglie, a cui posauasi il rigor 
de lla Leoge, de Cont Alberti, Pazzi di Valdarno, Vbertini, oggi 
Conti di Chitignano, e degli Vbaldini; e parendo vn'ordine che ostas- 
ſe contro alla libertà della Chiesa, passatane voce in Auignone, l'eb¬ 
berd i Fiorentini a difender per giusto, tendente alla pace, auanti a 
Gregorio XI. fortemente adiratosene, portando essi per lor discolpa, 
auer l'esperienza mostrato a Padri loro, assai essersi corrette, e mo¬ 
derate le discordie de Guelfi, e Ghibellini, per il freno che essi tenne- 
ro al Vescouado, in non permetter vi sedesse Persona Magnata, e 
Grande, per tor l'aderenza alle parti, e reprimère a' veri Nobili 
di Sangue, pretendenti nel Gouerno d'esser preferiti al Popolo, che 
per euitarne i tumulti, si con portò, se messe conto; che il Vescouado 
ſteſſe vacante, più toſto dodici Anni, che ſodissarne le pretensioni si 
di ſchiatta degli Vbaidini, come di Lottieri della Toſa; Vomini de¬ 
gni per altro, ma altr'e tanto sospetti, per l'altezza del Natale, e per 
la potenza della lor condizione, che costrinse alla fine, a chiamaruisi 
vn Frate vmile Foreſtiero, e spogliato per conseguenza d'ogni pote- 
re, qual su quel F. Jacopo Domenicano, Oriundo da Castel Buono, 
Contado di Perugia. Ma perchè coſtui viſse Veſcouo solamente vn' 
Anno, non dando tempo, che le coſe dello Stato s'accomodassero con 
quiete in fauor del Popolo, anzi preualendo vie più l'autorità de 
Grandi, portò necessità s'escludesse anche Tommaso Vescouo di Pi¬ 
stoia, Vomo parimente buono, e di bassa condizione, per eleggerui 
Andrea de Mozzi dependente da loro, stante che gli era figliuolo di 
quello Spigliato, acerrimo difensor delle ragioni de' Nobili, portate 
con eicquente sermone, alla presenza del Cardinal Latino, aueua co- 
stituita la Caſa sua nel numero delle Magnate; l'elezione per questo 
non fi grata, anzi talmeute ſoſpetta, e in odio, che lo coſtrinse a man¬ 
teneruisi
	        
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