226
quali un Apollo con una fiaccola in mano; un Ati
restaurato; un Traiano armato; Augusto che arrin
ga il popolo; sono opera eccellente i due cani, e si
direbbe in effetto che fossero colà posti per proibire
l’ingresso di questo santuario ai profani. Il busto
del Granduca Leopoldo che si vede sulla porta à
scolpito dal Carradori. L’interno della Galleria è
composta di due grandi corridoi paralleli di 430
piedi di lunghezza per ciascuno, e riuniti da altro
piccolo corridoio perpendicolare a’ due primi di
braccia 97. La loro larghezza è di 11 piedi, e l’al¬
tezza di 20. Il tutto braccia 574 e mezzo di lun-
ghezza, e 11 e mezzo di larghezzą, La soffitta è di-
pinta a fresco da diversi celebri artisti. Le pitture
del corridoio che guarda levante, rappresentano vari
soggetti mitologici, ed offrono degli arabeschi, e
dei grotteschi alla Raffaella. Si attribuiscono comu¬
nemente al Poccetti, benchè gl’intendenti ne faccia¬
no autori vari altri artisti. Le pitture della volta del
corridoio trasversale sono di mano di Cosimo Ulivel¬
li, d’Angiolo Gori, di Jacopo Chiavistelli ec. ese¬
guite sotto la direzione di Ferdinando del Maestro
bibliotecario del Cardinal Leopoldo. Vi si vede il
concilio ecumenico tenuto nel 1349; la fondazione
dell’ordine di S. Stefano fatta da Cosimo I; i Santi
provenienti da famiglie fiorentine. Nel corridoio oc¬
cidentale, gli affreschi della soffitta rappresentano il
trionfo, o la supremazia di Firenze sulle altre città
della Toscana, e i ritratti de’ suoi più grandi uomi¬
ni. Un’ incendio, nel 1762, avendo danneggiato do¬
dici padiglioni della volta, il Granduca gli fe’nuova¬
mente dipingere da Delmoro, Traballesi, Terreni e
Appiani. Ciascheduna divisione della soffitta è de
dicata ad un particolare soggetto. Nel cornicione che
gira da ambedue i lati tutti i corridoj, sono disposti