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go; e mandollo con esse a Napoli (1) al Cardinale 
che era allotta là, che le confermasse, e. 'lCardinale 
le confermò. Non furono tratte le carte, e ora 
non posso ritrovare il Notaio, e per questa cagione 
perdo. E so che sono pubblicate, perocchè ancora 
è vivo uno da quel Castello di Soriano, che ha nome 
Coluzza, il quale fu presente quando il Cardinale 
fece queſta grazia, e comperò egli la Pergamena per 
messer Arrigo, e diedela al Notaio, e videla comin- 
ciare a scrivere, e vendè un ronzino per pagarlo 
e poi non potè aspettarle. Ora è morto il detto Car- 
dinale, e 'l Collettore si ricorda di tutte queste cose 
e molto glie ne par male, e dissene un di molte 
parole all' Abate di Marsilia. 
Ed è vero, che questo messer Arrigo fermò i 
patti di quel Castello di Soriano tra la Chiesa, 
messer Orso, un Capitolo vi fu, che le possessioni 
di messer Arrigo fossono franche , e libere, e il 
Cardinale gli segnò, e soscrisse. 
Ma pognamo per costante, che queste cose in 
questo modo, e per queste premesse non avesson luo- 
go, io ho fatto due supplicazioni, le quali vi dò, e 
per l' una domando, che le possessioni mi siano libé- 
rate, e per l’altra io domando, che mi siano date 
in feudo in perpetuo a' discendenti per picciolina, 
coſa; nelle quali supplicazioni io racconto tutti i 
ſervigi, e tutte le promesse fatte, e il Papa (2) il sa 
C 2 
pe¬ 
ine 
(1) Al Cardinale, cioè al sopradetto messere di Spagna 
Cardinale Egidio d' Albornotz. 
(2) Il Papa. Questo era Urbano V. il quale visse nel Pon- 
tificato dal MCCCIXII. aL MCCCEXX. poichè questa supplica 
su fatta, come si è detto, al tempo che era vivo messer 
Gu¬