263
circa il MEXX. tutta di pietre quadre tanto di dentro
che di fuori, essendo stata fatta fabbricare a tre navate:
in essa si vedono in oggi cinque Altari, e si crede
che la medesima possa essere consecrata, vedendo-
visi dodici viticci nel muro per mettervi le candele
come costumasi di fare, sotto le Croci, nelle Chiese
consacrate.
La più antica memoria autentica, che io abbia
veduto di questa Pieve si legge in una Cartapecora
appartenente al Conte Guido, figliuolo d'altro Conte
Guido, la quale vien riferita nel Tomo III. delle
Deliciæ Eruditorum del soprallodato Sig. Dottor Gio:
Lami alla pag. 147. ove nell' anno MIXXXXIV. si dice
Actum est hoc in loco Sancto Bavillo Iudiciaria Flo¬
rentina, ac Fesulana.
Della medesima antichissima Pieve di S. Bavello
si fa menzione in più Bolle Pontificie, ed in var
Diplomi Imperiali, ed in specie in una Bolla del
MCIII. appresso l'Ughelli, conferma al Vescovado di
Fiesole Pasquale II. Plebes Sancti Babilli; siccome
pure fa Innocenzio IV. nel MCXRIV. Federigo poi II.
Imperatore nel MCCXX. conferma a i Conti Guidi San-
ctum Bavellum cum curte, della quale pure si fa ricor-
danza in un Diploma del McXCI. d’Enrico VI. Impera-
tore, una copia di cui esiste appresso Sua Eccellenza
il Sig. Marchese Carlo Rinuccini, delle quali notizie ne
vado debitore al sopraccitato Sig. Dottor Lami, che me
l'ha cortesemente comunicate in quest' anno MDCCXLVII.
Dal seguente ricordo apparisce, che in essa
foſse già riposto, appiè dell' Altar maggiore, una
gran quantità d’ oro della predetta Contessa; ma
eſsendo ſtato pochi anni addietro riconosciuto il det¬
to luogo, fu trovato bensi il segno d' eſservi stato