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magnifiche dalle quali è circondata, la ren¬
dono assai pregevole, e tra queste è giusto
assegnare il primo luogo alla Chiesa princi¬
pale di tutta la città. S’inalza questa in
uno dei lati minori della gran piazza sopra
una scalinata di marmo bianco; la facciata,
la quale si vuole disegno di Inigo Iones
Inglese, scolare di Gio. Bologna, presenta
intelligenza di disegno, proporzione nelle
parti, eleganza, e buon gusto. Non pare
che possa nascer dubbio, essere il sito
dove è edificata quello scelto da Bernar¬
do Buontalenti, il quale impiegato fu dal
Gran-Duca nello spartire le fabbriche, e
ordinare le piazze della città. Corrisponde
alla grandezza dell’edifizio l’ornato come
si vede al presente, tanto per la ricchezza
de' marmi, quanto per le pitture, e altri
monumenti delle arti, che lo nobilitano.
La soffitta riccamente intagliata e dorata,
ha tre sfondi, e altri quattro più piccoli,
che aggiungono lustro alla magnificenza
del Tempio. Jacopo Ligozzi rappresentò
nel primo presso la porta principale il
Trionfo riportato da Santa Giulia pro¬
tettrice della città di Livorno, la Santa è
espressa in modo da comparir nobile nelle
forme, vaga nel colorito, e tanto in essa
come nelle altre molte figure che si vi veg¬
gono dipinte, comparisce maraviglioso l’ef¬
fetto de lumi, e delle ombre con molta
sagacità accordate in quella tela. In quello