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medesime, come usarono gli antichi Etru¬
schi, i quali si servirono di un fortissimo
calcistruzzo, che dopo un lasso di molti
secoli si vede tuttora negli avanzi degli
antichi edifizj: le finestre sono strette e
lunghe a guisa di feritoie, che cosi si
praticavano dagli antichi, perchè la sover¬
chia luce non servisse di distrazione a
quelli i quali si portavano nel Tempio ad
orare. Un altro contrassegno della sua
antichità ce ne dà il Presbiterio segregato,
e collocato in màggiore altezza del rima¬
nente del Tempio, dove stava il popolo
assistente ai divini Ufizi, e ad orare. Il
Vescovo Jacopo sotto il Presbiterio fece
una Cappella, detta comunemente la Con¬
fessione , nell' Altar della quale depositò
il corpo di S. Romolo con altre reliquie
di Santi, e tutto questo trasportò dall'an
tica Cattedrale. Questa Cappella, o Con¬
fessione nel 1349. fu restaurata ed ornata,
e dipoi nel 1488. ceduta a Francesco d'An¬
drea Noferi, che arricchi l’ Altare con
marmi, e vi collocò una Tavola del Gril¬
landajo, nella quale il valente pittore
dipinse il S. Vescovo Romolo vestito
pontificalmente in mezzo a quattro suoi
compagni martiri. Queste pitture avendo
molto sofferto, dalla Contessa Vittoria da
Montauto divenuta patrona di questa Cap¬
pella , furono fatte risarcire, e nel 1791
rimandate al suo luogo; ma perchè me¬
glio si conservassero Monsignor Mancini,