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e fu inalzato alla memoria e alle ceneri
di Piero e Giovanni de’Medici figli di Co¬
simo, dal magnifico Lorenzo, e Giuliano,
come accénna l'iscrizione della base di
marmo bianco, che dice cosi:
Laurentius et lulianus Petri FF.
Posuere Patri Avuyculoque MCCCCLXXII.
Le altre due Iscrizioni che si veggono,
una dalla parte della Sagrestia, l’altra dalla
parte della Cappella, accennano di chi sie¬
no le spoglie mortali chiuse in questo ma¬
gnifico sepolero.
Accanto alla Sagrestia dove riesce il se¬
polcro di Piero, e Giovanni de' Medici
finora brevemente descritto vi è la Cap¬
pella della Madonna di antichissima pit¬
tura, intorno alla quale sono stati dipinti
da Francesco Conti i Santi Lorenzo, Am¬
brogio, e Zanobi, fatti, secondo che dice il
Richa, in una notte, per compiacere alle
premure del Marchese Cosimo Riccardi suo
mecenate, e da un cartello che è sotto la
mensa dell’altare si rileva essere stata ador¬
nata col permesso di Cosimo III. patrono
della medesima, a spese di Domenico Zi-
poli Canonico di questa Chiesa nel 1714.
Nello spazio contiguo laterale il Granduca
Pietro Leopoldo a proprie spese fece col¬
locare in bellissimi, e decentissimi Armadi
le reliquie che stavano in una specie di
Cappella, che riesce in alto dove è un