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molto ben conservata. L’Arrotino è una statua tro¬
vata a Roma nel XVI. secolo, e sorpassa, quanto
alla verità, e all’espressione, tutto ciò che vi resta
di più antico in questo genere. Pretendesi ch’ella
rappresenti lo schiavo che scoperse la congiura
de tigli di Bruto, o quella di Catilina. Ma la mag¬
gior parte degli Eruditi vi ravvisano lo Scita che
scorticò il Satiro Marsia. I Lottatori formano un
gruppo famoso in cui si ammira una gran preci¬
sione di disegno, e gran cognizione d’anatomia
esterna. La testa del vinto è antica, ma discorde
è il parere degl’intendenti intorno a quella del
vincitore, che sembra essere stata restaurata. Il
Fauno, una delle più belle statue del miglior se
colo della scultura antica, che si attribuisce senza
fondamento a Prassitele, spira gaietà, e leggerez¬
za. La testa e le braccia sono restauro di Miche¬
langelo. I quadri della tribuna, sono d’ una su¬
blimità che li rende degni d’esser collacati accanto
ai capi d’opera della scultura. Tali sono special¬
mente la Sibilla, e l’Eudimione del Guercino;
una Sacra Famiglia di Michelangelo; le due Ve¬
neri di Tiziano; una Sacra Famiglia del Parmi-
giano; la Madonna, S. Francesco, e S. Giovanni
Evangelista d’Andrea Del Sarto; una Vergine in
contemplazione, di Guido; la Strage degl’Inno¬
centi di Daniele Ricciarelli di Volterra; la Ma¬
donna con S. Giuseppe, e S. Caterina di Carlo Ve¬
ronese; una Baccante d’Annibale Caracci; S. Pie¬
tro appiè della Croce, del Lanfranco; una Vergine
col Figlio, S. Gio. Batista e S. Sebastiano del Pe¬
rugino; sei quadri di Raffaello che danno un’idea
delle differenti maniere di quel gran Genio, cioè;
il ritratto di Maddalena Doni; due Sacre Fami¬