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rappresentò la Crocifissione con gran numero di
figure. Le pitture che sono dalla parte di mezzo¬
di, e che rappresentano i miracoli di S. Domeni¬
co, e di S. Pier Martire, sono state cosi danneg-
giate dal tempo che a mala pena si distinguono.
Tutte queste pitture essendo annerite, furono ri¬
toccate con molta intelligenza da Agostino Vera¬
cini. Sull’ altare è un crocifisso di marmo scolpito
dal Pieratti, e fu donato da Gian Gastone. Vi si
vede ancora un quadro che rappresenta S. Jacopo
nel momento di esser martirizzato che guarisce un
paralitico, lavoro d’Alessandro Allori. Questo stes¬
so artista dipinse la tribuna, e vi espresse S. Lo¬
renzo, S. Vincenzo il martire ; S. Isidoro. S. Er¬
menegildo, e S. Vincenzio Ferreri, in altrettante
finte nicchie, a ciascheduna delle quali corrispon¬
de un medaglione ornato d’un miracolo di S. Ja¬
copo, dipinto dall’Allori. Il secoudo chiostro è
circondato da un loggiato di colonne d’ordine co¬
rintio barbaro, secondo l’uso di quel tempo. Ev¬
vi nel mezzo la statua del B. Giovanni da Salerno
scolpita dal Ticciati, sotto al loggiato si osserva¬
no in cinquanta lunette, i principali fatti della vi¬
ta di Cristo, di S. Domenico, di S. Pier martire
di S. Antonino, di S. Tommaso d’Aquino, di S.
Vincenzio Ferreri, di S. Caterina da Siena, e di
S. Rosa di Lima dipinti a fresco da’più distinti ar¬
tisti. La lunetta dipinta da Alessandro Allori rap¬
presenta i funerali di Cristo. Questo artista non
vi fece che il Salvatore, e le due teste di Maria
e diS. Giovanni; tutto il resto e del Butteri. Quel¬
le di Bernardino Poccetti sono S. Domenico pre¬
dicante, un libro di teologia rimasto illeso dalle
fiamme, la conversione di varie femmine creti¬