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ri. Il Brigadiere D. Francesco La Pega , sotto del
quale i monumenti di Pompei rividero per la secon¬
da volta il giorno , avendo Egli fatto cessare il bar¬
baro sistema di scavarli per via di fossi, e covrirli
nuovamente , dopo che se n’erano estratti i musaici,
le pitture, e gli oggetti minuti: D. Pietro La Vega
suo fratello, e suo ajutante. E gli Architetti D. Anto¬
nio Bonucci, e D. Niccola d’Apuzzo.
Fralle notizie più singolari, che abbiamo ricavate
dalle carte de' primi, è da riporsi la scoverta dell¬
tombe, lungo la strada di Salerno, e verso l’attual¬
Taverna del Lapillo, cioè presso la Basilica ed i
Foro di Pompei. — E da supporsi , che questi sepol¬
cri e columbaij appartenessero a un' epoca posterior
alla rovina di Pompei , perchè il mare , che giungev
in tal sito si éra già ritirato, e la strada consolare no
potendo più passare per dentro la Città, correya pe
fuori le sue mura. Le più notabili iscrizioni di quest
tombe son le seguenti.
An. 1755. — Mesoniae I. Veneriae. — Nair
(sic) Mag. Aug.
1756. Altre di Q. Cornelio, e della famiglia T.
rentia Prisca.
Nel 1763. — In altro sito. — ... Fabio Secund
Marcia Aucta uxor fecit sibi, et Fabiae, ce (sic) Cro
tinae siliae.
1770 Altrove. — Melissaeae Amyces Junoni.
Melissaeae Ip. F. Asiaticae vix. annis XVIII. — Fo
tunatus vix. Ann. II.