GIORNATA I.
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quello di Dante in bronzo naturale, che vuolsi rica¬
vato dalla maschera originale. Più vi sono i disegni
su cartoni della Sacra Famiglia di Raffaello ; più il
Mosè al quale appare il roveto ardente , dipinto in
una delle sale del Vaticano, dello stesso.
Una Venere nuda anche su cartone di Annibale Ca-
racci; più sagrifizio di autore ignoto. In grande ar-
madio vi è la celebre e rara collezione d’incisioni al
numero di 9990 raccolta dal conte Firmiana, perciò
porta la raccolta questo nome. Essa fu acquistata dai
Borboni di Napoli, e teneasi custodita nel Real pa-
jazzo di Napoli; ma Vittorio Emmanuele ne fece dono
lMuseo.
Nello stesso armadio vi sono custodite le tre la¬
nine di argento della Casa Farnese , ove in una di
orma circolare è incisa un Baccanale ; nella secon-
la, in forma quadrata , è scolpito Francesco Villa¬
nena che nel copiare il gruppo, che vi si rappresenta,
soppresse la bella ghirlanda fatta dal suo maestro,
iggiungendovi un miserabile intreccio. Nel terzo, Gesù
leposto dalla Croce inciso da Annibale Caracci, e de¬
licato al cardinale Antonio Salviati, 1598.
Pinacoteca o sale de’ quadri.
Uscendo dalla sala delle stampe si gira a sinistra
si passa in otto sale, ove son disposti sulle pareti,
distribuiti per iscuole 344 quadri su tela e tavolette.
Prima sala detta del Polidoro, vi sono quadri della
cuola Romana, in n° di 57, fra cui sono a notarsi i
eguenti principali (1).
1. Marina con navigli e figure; effetto di tramonto,
i Claudio Cellèe detto il Lorenese.
(1) In ciascuna sala vi sono dei cartoni, su cui in istampa
i è il notamento dei quadri che sono esposti.