CHIESE — S. DOMENICO MAGGIORE
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fu tolto nel decennio francese. Sopra stanno due qua¬
dretti: l’uno rappresentante la Madonna col bambino
è di Andrea da Salerno. l’altro con la testa del Salva¬
tore è di scuola lombarda.
Nella bella sagrestia si veggono i depositi della di¬
nastia Aragonese di Napoli, tutti dentro casse coperte
di drappo rosso. Essi sono: la cassa di Alfonso I, ove si
conservò il suo corpo fino a che non fosse nel 1666 tra¬
sferito in Ispagna. Quelle co’ corpi di Ferrante 1, di
Ferrante II, di Giovanna sua moglie, d’Isabella d’Ara¬
gona moglie di Giovan Galeazzo Sforza il giovane duca
di Milano, di Maria d’Aragona marchesa di Vasto, di
Antonio d’Aragona secondo duca di Montalto, con Gio¬
vanni e Ferrante suoi figli nati da Maria La Zerda an¬
che qui sepolta. Vi si conserva un ostensorio col cuore
di Carlo II d’Angiò fondatore della chiesa e del con¬
vento. Giacciono anche qui le mortali spoglie del de¬
collato Antonello Petrucci segretario di Ferrante, del
famoso marchese Avalos di Pescara con la sua lunga
spada, di Ferrante Orsini duca di Gravina, di Francesco
Ferrante marchese di Vasto, di Porzia Carafa, del du¬
ca di Bovino ec.
i
La volta di questa sagrestia con gli affreschi espri¬
menti S. Domenico in gloria è fra le migliori opere
del Solimena. La cappella che vi si vede appartiene
a’ signori Milano di Ardore, ed ha una bella Annun¬
ziata d’incerto autore. Gli affreschi laterali sono di
del Po. Il bellissimo quadro sospeso sulla porta, rap¬
presentante Cristo morto, sembra di Orazio Borgianni,
sebbene alcuni lo attribuiscano a Michelangelo da Ca¬
ravaggio. — Il pavimento è tutto di marmo, le mura
sono coverte da bellissimi armadii sormontati da una
balaustra coverta da baldacchino, sulla quale si veg¬
gono situati i menzionati depositi.
Passandosi dalla chiesa al contiguo vasto convento,
trovasi nella scala una bellissima statua di Masuccio I
rappresentante la Maddalena. Colà vedesi la sala ove