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con suo profitto esser degno della sua at¬
tenzione, e della sua cura non meno il
Liceo de Filosofi, che la Scuola de sag-
gi Dipintori d'Atene. Non cosi di voi
pensò Socrate (1); anzi che non istimò
disdicevole, nè contrario alla gravità de
suoi coſtumi, ed alla acutezza della men¬
te il trattare un pennello, e l'addestrarsi
con alto, e profondo pensiero al Dise¬
gno; considerandolo atto a sedarei
tumultuanti affetti del nostro cuor depra¬
vato contro il soave amabilissimo Imperio
della ragione. Consolatevi adesso pertan¬
to, che può oramai apprender Platone
dal suo gran Maestro medesimo, che in¬
degne non siete nè della sua Accademia
nè della sua ideata Repubblica; poichè
abbracciate dai più illuſtri Uomini della
Grecia diedero ben essi a divedere con
la ſtima di voi, e con l'onore, che a voi
professarono, che potevate unirvi, e sta¬
bil¬
(1) Lomaz. Temp. c. 6.