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GUIDA DI NAPOLI
presenta l’Ascensione di Maria Vergine. Nelle
altre cappelle sparse per le navate si scorgono
rimarchevoli dipinti di Stefano Pozzi, di A. Sa-
batino, e marmi stupendamente scolpiti dal Cac¬
cavello e dal Merliano. Opera, poi, degna di
ammirazione, è il sepolcro del cardinale Alfonso
Gesualdo, di Michelangelo Naccarino.
Per una porta praticata a destra del coro si
va all’ antica basilica di S. Restituta, la quale
è divisa in tre navate ed ha in giro tredici cap¬
pelle con buoni dipinti. Dietro l’altare maggiore
vedesi un pregevole quadro rappresentante la
Vergine, S. Michele e S. Restituta, di S. Buono,
e nel mezzo della vôlta un dipinto pure prege-
vole di Luca Giordano.
Alla destra del coro, nella cappella dedicata
a S. Giovanni in Fonte, vedesi l’antico battistero
(del VI secolo) che conserva ancora mosaici di
quell’epoca. Alla sinistra dell’altar maggiore si
può visitare la cappella dedicata a S. Maria del
Principio. E la più antica di Napoli, e quivi di
nascosto si riunivano i primi cristiani a vene¬
rare la Vergine raffigurata da un mosaico, al
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quale nel 1300 si aggiunsero S. Gennaro e S. Re¬
stituta.
Uscendo dal Duomo vedesi a destra il fonte
battesimale di marmi connessi, la cui fronte è
di basalto egizio e vi sono scolpiti tirsi e ma¬
schere; ciò che dimostra essere appartenuti a
qualche tempio del paganesimo.
Obelisco di S. Gennaro. — Uscendo dal Duomo
per la porta piccola che è a destra si va nella
via dei Tribunali. Quivi, in mezzo ad una pic¬
cola piazza sorge un Obelisco di qualche pregio
sulla cui estremità, come abbiamo già detto, vi
è la statua in bronzo di S. Gennaro.
Continuando, vicino alla Cattedrale evvi il Pa