Full text: Volume (5,2)

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CAMMEI ED INTAGLI 
mai posta senzą collocare ai suoi piedi, o pres¬ 
so, gli arnesi guerreschi. 
N.° 2. Testa virile con sparsi capelli e coro¬ 
nata di lauro: cammeo in onice. 
In questa pietra di semplice e squisito lavo¬ 
ro espresso in un bianco compatto tendente 
all’ azzurro sopra fondo sardonico chiaro vide 
il Gori (1) Apollo; e il Puccini vi ravvisò Au¬ 
gusto sotto le sembianze di questo Dio. lo se¬ 
guito il secondo, perchè considerate in prima 
l’effigie di quel grande imperatore; e poi ri¬ 
volto l’occhio al presente cammeo, non ho 
potuto vedervi che quelle stesse recate all' i¬ 
deale coll' alleggerire e quasi sottrarre le im¬ 
perfezioni naturali. La qual prova, che per 
esser di fatto basterebbe di per se sola a con¬ 
vincerne , è avvalorata da un’ altra di conve¬ 
nienza. Augusto volea farsi credere figlio di 
Apollo. Ciò attesta Svetonio nella vita di lui; 
ove pur narra che un giorno imbandita una 
cena , in che figurati volle i dodici Dei maggio¬ 
ri, ei vi tenne le parti di quel nume. All' A¬ 
pollo aziaco fece voti prima di avventurarsi 
alla battaglia contro Antonio. Superato questo 
e riconosciuta la vittoria dal favore del nume, 
(1) Gem. tom. 1. tab. 63. 
Ser. V. T. II.
	        
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