Full text: Volume (5,2)

CAMMEI ED INTAGLI 
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gambe che le umane. Dee adunque dirsi con fi¬ 
ducia che Erodoto non potè vedere in Egitto 
efsigie di Pan o d’ Ammone generatore, cui al 
volto del capro congiunte andassero le gambe 
di questo stesso quadrupede. Ma le recate pa¬ 
role dell’ istorico vogliono poi veramente che 
ciò s’ intenda? Se egli avesse veduto un simu¬ 
lacro di Pan con faccia umana e gambe capri¬ 
gne, ed un altro con volto di capro e gambe 
umane, non poteva dire, che gli Egiziani da¬ 
vano a Pan siccome i Greci e faccia e gambe 
di capro? A me pare che si; non ostante che i 
Greci l’una e le altre gli attribuissero insie¬ 
me, e gli Egiziani separatamentę. 
Dirò ora brevemente di Pau appresso i Gre¬ 
ci, che l’ebbero, giusta Erodoto, e com’ è det¬ 
to, dagli Egiziani. Pan era il Nume dell’Ar¬ 
cadia (1) ; ed è da credere che di là passasse 
agli altri Greci, essendo le favole arcadiche 
tra le più antiche di questi popoli: ciò che è 
ben mostrato dalla loro rozzezza e scarsità, e 
dall’aver Ovidio dato da esse incominciamento 
alle sue Trasformazioni (2). Sia fondatore del 
regno d’Arcadia il primo Pelasgo, o sia il se¬ 
condo (3); certo è che amendue hanno origine 
(1) V. Ovid. Metamorph. lih. 1. v. 699 et quos ibid. 
citat Burmannus. 
(2) V. Heyne, observ. ad Apollodor. p. 261-2. 
(3) V. Raoul-Rochette, histoire critiq. de l’etablis¬ 
sem. des colon. grec. t. 1. p. 170. et 202.
	        
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