Full text: Volume (5,2)

CAMMEI ED INTAGLI 
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Ma, ripiglia il Wolf, nemmeno le leggi fu¬ 
rono scritte avanti a Zaleuco re dei Locresi, 
che Eusebio dice aver fiorito nell' Olimpiade 
ventinovesima, cioè settant’ anni prima di So¬ 
lone, e seicento sessanta quattro innanzi Cri¬ 
sto: la quale asserzione avvalorasi da questo 
dotto coll’autorità di Strabone, il quale dice: 
IIpcrot de (Aoxooi) vouois éyyparlois xpSa 
rericrevuvoi cici, creditum est Locros omnium 
primos fuisse legibus scriptis usos (1). 
Ma al greco geografo può opporsi Platoné. 
il quale afferma che le leggi di Minosse incise 
furono in rame, ed al tempo medesimo di que¬ 
sto regnante (2). Dice egli che Radamanto fu 
uomo da bene, di cui si servi Minosse come cu¬ 
stode delle sue leggi per la città, valendosi pel 
medesimo ufficio in tutto il resto dell’ isola di 
certo Talo; il quale tre volte l’anno faceavi 
il giro per mantenerle in vigore, recandole 
seco scritte in tavole di rame (&v yadoie ypau- 
narsioie eyiv yeypanpévovg roùe vouovg); ond' 
egli fu chiamato paxoùg, di rame. Il qual 
les Grecs par les intérêts de leur commerce, en fu¬ 
rent connus les premiers de tous les peuples de, l' 
Orient, et que ce fut par leur intermédiaire, que la 
nation égyptienne communiqua avec la Grèce. Ruoul¬ 
Rochette etablissem. des colon. grec. t. 1. p. 73. 
(1) Lib. 6. p. 259. 
(2) Pag. 320. C.
	        
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