CAMMEI ED INTAGLI
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turae sunt inimicae, ac veneno, ut istae, quas
dixi, caprae; eae enim omnia novella sata
carpendo corrumpunt, non minimum vites
atque oleas.... Sic factum, ut Libero patri,
repertori vitis, hirci immolarentur, proin¬
de, ut capite darent poenas.
In tanta licenza delle feste di Bacco, non è
da cercar nel vittimario il panno, onde il po¬
pa (9óryg) andava succinto si presso i Greci,
e si presso i Romani, come asseriscono gli
scrittori (1) e confermano i monumenti (2).
Il sacrifizio è in aperta campagna ; ciò che
ben mostra l’albero che vedesi presso all’ara.
Bacco è Divinità campestre; e di tali Divinità
pieno era ogni çolto; e questo, come ben vide
il Visconti, e provò con un’ autorità di Liba¬
nio (3), per render cara ai popoli la campa¬
gna e il lavoro, che vi si dee impiegare, at¬
taccandogli all' agricoltura non solo con tan¬
te Divinità che si supponevano dimorare ne'
(1) V. Propert. lib. 4. eleg, 3. v. 62. ihiq. notas do¬
ctor.
(2) Montfaucon antiq. expliq. tom. 2 p. 151. sqq. Pei
monumenti greci mi contenterò di citare l’ara attri¬
buita a Cleomene , che si custodisce nella R. Galleria
di Firenze, e in che vide il Lanzi la favola d'Alceste;
quando in verità vi è quella d’ Ifigenia in Aulide, come
modernamente ha dimostrato un dotto oltramontano.
(3) Museo P. C. tom. 4. p. 53.