Full text: Volume (5,[1])

CAMMEI ED INTAGLI 
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me di scannar gli ospiti in sacrifizio alla 
Dea. Colti i due amici dai pastori nella spe¬ 
lonca, ove riposti si erano per aspettare il 
tempo opportuno alla pericolosa intrapresa, 
furono condotti al re Toante, il quale man¬ 
dogli avvinti ad Ifigenia Sacerdotessa di Dia¬ 
na . Ella tosto che gli riconobbe spiccò dalla 
base la statuetta della Dea; e interrogata da 
Toante perchè ciò avesse fatto, gli rispose, 
dicendo menzogna, che avendo quelli scel¬ 
lerati contaminata la statua, era mestieri es¬ 
piarla coll’acque del mare; frattanto egli in¬ 
terdicesse ai cittadini d’ uscir di città. Cosi 
Ifigenia ingannando Toante partissi dalla bar¬ 
bara terra col Simulacro, in compagnia .del 
fratello e di Pilade. 
Il momento scelto dall’ artefice della gem- 
ma quello è, in cui Ifigenia riconosciuto Ore¬ 
ste e l’amico, e preso il Simulacro della 
Dea, comunica a quelli il modo onde fug 
gir con esso da Tauri. Non si opponga che 
allor quando ella scuopre in Euripide il suo 
progetto ai giovani, non ha ancor tolta dal 
tempio la statua. Neppur le due urne Etru¬ 
sche corrispondono perfettamente ad Euri¬ 
pide; eppure niuno negherà che in quelle 
sia espresso tal fatto, e precisamente nel pun¬ 
to dell’agnizione per via della lettera. Chi 
sa quanti antichi ora perduti, han maneg¬
	        
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