CAMMEI ED INTAGLI
177
me di scannar gli ospiti in sacrifizio alla
Dea. Colti i due amici dai pastori nella spe¬
lonca, ove riposti si erano per aspettare il
tempo opportuno alla pericolosa intrapresa,
furono condotti al re Toante, il quale man¬
dogli avvinti ad Ifigenia Sacerdotessa di Dia¬
na . Ella tosto che gli riconobbe spiccò dalla
base la statuetta della Dea; e interrogata da
Toante perchè ciò avesse fatto, gli rispose,
dicendo menzogna, che avendo quelli scel¬
lerati contaminata la statua, era mestieri es¬
piarla coll’acque del mare; frattanto egli in¬
terdicesse ai cittadini d’ uscir di città. Cosi
Ifigenia ingannando Toante partissi dalla bar¬
bara terra col Simulacro, in compagnia .del
fratello e di Pilade.
Il momento scelto dall’ artefice della gem-
ma quello è, in cui Ifigenia riconosciuto Ore¬
ste e l’amico, e preso il Simulacro della
Dea, comunica a quelli il modo onde fug
gir con esso da Tauri. Non si opponga che
allor quando ella scuopre in Euripide il suo
progetto ai giovani, non ha ancor tolta dal
tempio la statua. Neppur le due urne Etru¬
sche corrispondono perfettamente ad Euri¬
pide; eppure niuno negherà che in quelle
sia espresso tal fatto, e precisamente nel pun¬
to dell’agnizione per via della lettera. Chi
sa quanti antichi ora perduti, han maneg¬