Full text: Volume (5,[1])

CAMMEI ED INTACLI 
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Gli antichi parlaron variamente di Bacco, 
avendo in mira’ i vari effetti del vino. Cosi il 
crederon atto a far dimenticare Amore, e ad 
eccitarlo (26); perchè tracannato il vino in 
gran copia produce l’ebbrezza, che le mem¬ 
bra abbandona al sonno, dolce dimenticanza 
delle affannose cure; e bevutó con ecceder 
solamente la misura atta a mantenere in salute, 
riscalda e non offusca la mente. Questo secon¬ 
do effetto si è toccato da’varj poeti: L’epigram 
mista Meleagro (27) dice che Bacco generato 
nel fuoco ama il fuoco che è in Amôre : Jo¬ 
ne Chio (28) chiama cco о а 
Paovyšorv Epórov, dulcem ministrum gravi¬ 
sonorum amorum; Ovidio (29) scrive : Cum 
Veneris puero non male Bacche facis ; e Pli¬ 
nio il giovane nell'Antologia Latina (30): Ar¬ 
denti Baccho succenditur ignis Amoris; Nam 
sunt unanimi Bacchus Amorque Deus. Perciò 
l’altro epigrammista Rufino (31) assicura che 
Amore non vincerallo quando solo lo assalti, 
(26) V. Propert. lib. 3. eleg. 13. 
(27) Anal. t. 1. p. 17. 
(28) Apud Athen. lib. II. p. 35. 
(29) A. A. 1II. 762. 
(3o) I. 23. 
(31) Anal. t. 2. p. 395.
	        
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