STATUE, BUSTI EC.
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Ho riportato tutto intero il passo, riuscendo¬
mi opportuno per fare una digressione, la qua¬
le, spero, vorrà perdonarmi il lettore, perchè
non gli sarà forse per riuscire inutile affatto.
Per gli ultimi confini della terra intende
Omero il paese degli Etiopi: e ciò si rende
manifesto a chi paragoni con questo passo e
quello del primo della medesima Iliade (14)
ove Giove va all’Oceano ai giusti Etiopi, e
l’altro del primo dell’ Odissea (15), nel quale
Nettuno si reca agli Etiopi, che sono di lungi
e gli ultimi degli uomini. Omero chiama que¬
sti Etiopi &ubuovas (16): voce che il Salvini
traduce gentili, l’Heyne è dubbioso se voltar
debba praeclaros, quasi sia epiteto esornati¬
vo, ovvero laude justitiae celebres. Egli è
certamente quest’ ultimo; e perciò erano effi¬
giati nella fiala tenuta in mano dalla Nemesi
di Rannunte.
Due opinioni sono negli antichi rispetto a
questa statua. Racconta Pausania, che essa fu
opera di Fidia, e che egli la scolpi in quel mar¬
mo, che i Persiani trasportarono da Paros,
onde formar di esso un trofeo, avvisatisi con
troppo insolente fiducia di vincere in battaglia
(14) V. 422.
(15) V. 23.
(16) Iliad. lib. 1. v. 422. cit.