Full text: Volume (4,2)

STATUE, BUSTI EC. 
gno di Costantinopoli, mi sorge il dubbio, 
che amendue i componimenti abbiano per 
subietto una medesima statua. Ma sia pur ciò 
congettura, quello che scende spontaneo dai 
versi del Coptita si è, che date si sono agli Erma¬ 
froditi, e dagli scrittori, e dagli artisti, le for¬ 
me medesime, che hanno essi talora attri¬ 
buite a Bacco. 
Questa uguaglianza di forme proveniente 
al certo da quel carattere di mollezza, con che 
si è voluto rappresentare il figlio di Venere 
e di Marte, e quel di Semele e di Giove, ha 
porto buon motivo agli artisti, seppure an¬ 
che in questo non sono stati preceduti dai 
favoleggiatori e dai poeti, di dar luogo agli 
Ermafroditi nel Tiaso di Bačco. Se ciò bene 
avvertito avèssero alcuni espositori di anti¬ 
chità, sariansi anche meglio dichiarati per lo¬ 
ro i monumenti, in cui quelli sono effigiati. 
Il più interessante, e che dà certa luce a tutti 
gli altri, è il bel Baccanale in un bassorilievo 
di Villa Albani (13), ove un Ermafrodito dor¬ 
miente è sorpreso da tre Satiri. Somigliante 
rappresentanza apparisce in un intaglio ri¬ 
portato dall’eruditissimo Sig. Guattani negli 
(13) Zoega b. r. t. 2. tav. 72.
	        
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