Full text: Volume (4,1)

STATUE, BUSTT EC. 
121 
La Venere di Cleomene come or desta le 
più grandi ammirazioni nei riguardanti; cosi 
dovette sorprendere anco gli antichi, veggen¬ 
dosi tante volte ripetuta in bronzo ed in 
marmo. Una bellissima replica è quella che 
diamo ora alla tavola XXXIX. La pubblicò 
già il Gori nel suo Múseo Fiorentino (3); e 
come, non ostante i reclami della critica, 
era egli uso di prender motivo nel dar nome 
lato gli Amori, cosi parla della Venere Gnidia 
di Prassitele: Ilav d ro réndos auris ànéAu¬ 
TTov, ob nutčs èoJuros čureroον, yeyuv- 
rai, nλv ooα Ty čréea geiQi Týy a d e 
Jóros ètire, Omnis autem illius pulcritudo 
nihil tecta, vestitu nullo circumposito, nudata est, 
nisi quod altera manu pubem furtim occultat (Op. 
t. 2. pag. 411.). La Venere dei medaglioni di Gni¬ 
do e del Pio-Clementino e appunto nuda, e colla 
destra atteggiata a coprir le vergogne, com’ è des¬ 
critta da Luciano. Somigliante dovett' essere la Ve¬ 
nere condotta in avorio e descritta da Filostrato al¬ 
la tavola 1. del Libro secondo delle immagini; 
scrivendo egli di essa: To pèv cXua ris AOpo- 
drys, aiooUs vvur rai eboyýuov, Habitus 
Deae est habitus pudoris; est enim illa nuda, et statu 
corporis decenti .Seguo la naturalissima interpunzio¬ 
ne del celebre Heyne. V. Heynii. Opuscula Aca¬ 
dem. vol. 5. pag. 91. 
(3) Stat. tab. XXXI. E alta metri 1,897. col 
plinto ; senza il plinto metri 1,839.
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer