Full text: Volume (4,1)

STATUE, BUSTI EC. 
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se da me scritte su tal proposito, allorchè il¬ 
lustrai, troppo operosamente per avventura, 
la gemma di Protarco (8). Ciò però nondime¬ 
no son di parere , che il concetto dei due ci¬ 
tati epigrammi punto non repugni ai pensa¬ 
menti di taluno degli antichi artisti. Amore 
in una gemma spezza un fulmine (9), confor¬ 
me è descritto in un Greco epigramma (10). 
Sebbene l’ignoto Autore di questo scriva che 
si è voluto con ciò mostrare che l’ardore di 
Cupido è più forte di quello del fuoco; pure 
mi sembra più spontaneo il credere, che a 
Gioye alluda il fulmine, e lo spezzarlo che fa 
Amore, alla vittoria di lui sul cuore del To¬ 
nante. Prova però di maggior forza parmi si 
abbia da una gemma illustrata dal Begero (11), 
ov’apparisce un Amore colla spoglia del leone 
nella sinistra ed il fulmine nella destra. Egli 
è per me assai più agevole esser d’avviso col 
Begero, che l’artista con ciò significar volesse 
che il figlio di Venere tolse l’una ad Ercole e 
(8) Serie V. pag. 9. 
(9) V. Heyne Priscae artis opera ex epigr. grœc. 
partim eruta partim illustr. in comment. Gotting. 
t. 10. pag. 80. 
(1o) Anal. III. 205. 
(11) Thes. Brandebur. t. 1. pag. 183.
	        
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