STATUE, BUSTI EC.
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so loro? Plutarco chiaramente afferma il pri¬
mo; anzi nota che ravvisatosi esso al cer¬
bero e al drago pel Nume infernale, fu de¬
ciso che non altri ei fosse che l’Egiziano Se¬
rapide (16). Un motto che di Diogene il Ci¬
nico narra Laerzio è stato creduto opporsi a
Plutarco. Racconta egli che quel filosofo u¬
dendo.aver gli Ateniesi accordati per decreto
ad Alessandro gli onori di Bacco soggiunse :
e me fate Serapide (17): con che è paruto,
quantunque niun cenno ne dia Laerzio, che
alluder volesse alla Deità di Sinope sua pa¬
tria; ciò che per esser succeduto in epoca, in
cui non s’era ancor trasportato il simulacro
in Egitto, nè ricevuta la Religione di Serapide
in Atene (18), contradirebbe a Plutarco. Tal
difficoltà fu prodotta dai dottissimi Jablon¬
ski (r9), Eckhel (20) e Visconti (21). Il primo
negò il fatto; il secondo ne dubitò; e il terzo
sebben anch’egli si mostri perplessó, conchiu¬
de però, esser meglio convenire che Serapide
(16) Ibid. p. 362.
(17) Lib. 6. sect. 63.
(18) V. Paus. lib. 1. p. 42.
(19) Panth. Aegypt. l. 2. c. 5. § 3.
(20) D. n. v. t. 4. p. 30.
(21) M. P. C. t. 7. p. 96.