DEFORESTIERI
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reſtò illeso, ed intatto, come se
giam¬
mai vi foſse ſtato fuoco.
Di S.Paolo Maggiore.
Rima delli venuta in carne del Fi¬
gliuol di Dio, era questo un Tem-
pio da’ Napoletani dédicato ad Apollo,
e poi riedificato a Castore e Polluce
da Tiberio Giulio Tarso Liberto d'
Augusto, e Procurator delle Navi , che
l'Imperadore teneva in questi lidi. Si
è veduta fino al Sabato di Pentecoste
dell’ anno 1688. l’ avanzo del Portico
di detto Tempio con le sei prime co-
lonne di marmo, e sopra quelle una
gran cornice di Architettura Corintia
maravigliose per la grandezza, e per
artificio con bellissimi capitelli e ce¬
sti, da quali pendevano fiori e foglie
di acanto ripiegare , e nel fregio dell'
trchitrave marmorea, sostenuta da dette
olonne, era intagliata un’ iscrizione
greca, che in latino dice cosi:
TIBERIUS. JULIUS. TARSUS.
OVIS. FILIIS . ET.. CIVITATI.
EMPLUM. ET. QUAE. SUNT.
N.TEMPLO. AUGUSTI: LIBER¬
US. ET. MARIUM PROCURA¬
OR. EX PROPRIIS. CONDIDIT.
T. CONSECRAVIT
Un gran tremuoto, che succedè in
tto di, rovinò queste colonne, e fo-
lamen-