Full text: Mormile, Giuseppe: Descrittione della città di Napoli e del suo amenissimo distretto et dell'antichità della città di Pozzuolo

Gio, Vi 
lani. 
Francesco 
Petrarca 
Lorenzo 
Schradero 
Piet. Raz 
zani. 
PaoloGio 
uio.- 
38 
DISTRET 
fatta alla maniera di quella di Cuma, la qui 
le dice essere di larghezza da posserui pa 
re due carri incontrandosi commodamer 
e che p parecchi stadij il lume penetrar d 
tro per le finestre, le quali per molti luo 
erano intagliate nella parte di sopra; laond 
chiarisce che la grotta della quale noi p 
liamo della parte di terra fù opera di C. 
ceio : Ma Gio. Villani nella Cronica di N 
poli al c. 30. del li. 1. riferisce, che questa gi 
ta fusse opera del Poeta Virgilio, dal che n 
so lo sciocco volgo (e dalle cose mostruo 
che in quel libr. di lui si discorrono) tenne c 
cosi eccellente opera Vergilio per arte m 
gica fatta hauesse, il che è cosa vanissima pe 
authorità di Francesco Petrarca, il quale 
trouandosi in compagnia del Rè Roberto, e p 
sando per la già detta grotta, gli adiman 
se era vero che per opera maga Vergilio h 
uesse cauato quel monte, a cui rispose il P 
trarcha, che non mai si ricordaua di haue 
letto che Vergilio fusse stato Mago, egli co 
serenissimo volto, replicò che quel che si v 
dea intorno era veſtigio di ferro, e non di M. 
go. Lorenzo Schradero nel suo libr. intitulat 
Monumenta Italiae fol. 252. dice che questa 
grotta fù fatta in 15. giorni per ordine 
Cocceio da cento mila huomini. Pietro Ra¬ 
zana Panormitano afferma essere stata oper 
di Cocceio. Paolo Giovio nella vita del Car 
dinal
	        
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