Full text: Mormile, Giuseppe: Descrittione della città di Napoli e del suo amenissimo distretto et dell'antichità della città di Pozzuolo

Brorz 
delli Ca 
ai, 
ANTICHITA 
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& quid illic tantus vir faceret inquifiunt, exi respo 
dit. Quo nulla alia causa in hoc loco paenali sum a 
putatus, nisi quia in parte Laurentij contra Symm 
cum in Pontificatu sensi: sed quæeso pro me Domini 
deprecare, atque in hoc cognosces, quod sis exauditus. 
huc rediens me non inueneris. Quod post paucos dies 
factum est. 
Fù graue la colpa di Paſcaſio, che dopò: 
ceuuto Simmaco nel Sinodo per Pontefic 
Romano, non hauesse voluto obedire, ma d 
gno di perdono pentendosi in morte. 
No lungi da detti sudatorij presso al La 
è vna grotta non molto cauata ch'è lunga1 
palmi, e larga ſei,e d'altezza ſette, chiama 
communemente la Grotta delli Cani, pero 
che entrandoui qualsivoglia animale perl 
pestifeta esalatione delle mofete, tosto vim 
re; sa cagione di ciò è, che quiui dall'inti 
del sasso escono spiriti caldissimi quasi inu 
bili, e tanto sottili, e secchi, che par che non¬ 
portino alcuna sembianza ſeco di fumo, ò 
pore, li quali condensandosi poi per le cor 
nue esalationi delle sudette mofete, che se 
nelle viscere della grotte, vegono per lo g 
calore di quelle a conuertirsi in acqua, co 
dimostrano le goccie che distillano dal vo 
dell'antro, che appaiono risplendenti a qu 
perlone, che le mirano di fuori della spelur 
I foraſtieri ſogliono di ciò fare l'esperien- 
co i Cani, ch'essendo iui storditi per morir 
ca
	        
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