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secondo marito, dal Vescovo Bracarense
Legato di Clemente VII. ed in memoria
di ciò, la Reina quel Palagio ridusse in
sagro Tempio sotto titolo della Corona di
Christo. Fù in que'tempi chiamata Spina¬
corona , doppo mutò il nome in S. Maria
coronata, come di presente si chiama, e dal
nome della Chieſa poi nomossi la ſtrada¬
dell'Incoronata.
Le mura, e la volta di questa Chiesa fe
la Reina dipignere di bellissime dipinture
con oro, ed azzurro oltramarino; ed in par¬
ticolare vi fè ritrarre dal naturale la sua¬
effigie (come di presente si vede nella
Cappella del Santissimo Crocesisso) da
Giotto eccellentissimo dipintor Fiorentino¬
sommamente amato dal Rè Ruberto, e
dalla detta Reina : fiori infin dagli anni de
Signore 1320. Di lui cosi scrive il Petrarca
in una sua Epistola:
Si terram exeas, Cappellam Regis intrar¬
non omiseris, in qua conterraneus olim meu.
Giottus, Pictor nostri aevi Princeps, magna re
liquit manus, & ingenii monumenta.
Il Pontano parlando di questa Chiesa
dice: Institutum fuit Regum Noapolitanorum
annis singulis, statis Quibusdam diebus, pa
rare nobilitati epulum ad Ædem D. Mari.
Coronatae, adbibitis etiam praestantissimi
Matronis, quod ab Alphonso, summo cun
splendore, servatum meminimus.
Quivi era anticamente uno Spedale pe
gli poveri infermi, erettò dalla sudetta
Reina, hoggi commutato in altre opere
pie da' Padri Certosini di S. Martino d
Napoli, il Priore del quale è Ordinario d
detta Chiesa, alla quale servono dodici Pre
ti, e quattro Cherici, officiandovisi colle
gialmente, ed io, nella mia fanciulezza, v
hò servito per anni cinque, con non poc
pro¬