Full text: Engenio Caracciolo, Cesare d': Napoli sacra di Cesare d'Engenio Caracciolo

Monfig. Re 
gio nella vi¬ 
ta di S. Gia¬ 
nuario. 
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NAPOLI SACRA 
Diuis Seuerino Noricorum in Oriente Apostolo, & Sosio Le 
uitae B. Idnuarij Episcopi in Passione Socio Templum vbi eo¬ 
rum 5s. corpora sub Altare maiori requiescunt, & Apostolico 
indultu cum oblatione sacra purgantes animae liberantur. 
S. Sosio fù della città di Miseno , e discepolo di san Giaruario Vesco- 
uo,e martire , da cui sù molto ben'instrutto nella via di Christo , e le- 
gendo in presenza del suo maestro, e d'altri, il sacro Vangelo, gli sù da 
ian Gianuario veduta su'l capo vna risplendente fiamma, laonde gli 
predisse, il futuro martirio , e frà pochi giorni essendo d'anni XXX. ri- 
ceuè la corona del martirio co lo stesso suo maestro nella città di Poz- 
zuolo à 19. di Settembre del CCCV. il cui corpo da suoi compatrio- 
ti, fù sepellito nella città di Miseno, la qual essendo poscia destrutta da 
Agareni, nelle rouine della Chiesa al santo Martire dedicata, fù ritro- 
vato il suo corpo , con la diligenza d'Atanagio monaco dell'ordi ne di 
san Benedetto,e d'altri, e trasferito in Napoli circa gli anni del Signo- 
re DCCCCXX. à 23. di Settembre ( nel qual giorno si celebra la se- 
sta di questo santo martire) con licenza di Stefano Vescouo di Napoli, 
e consenso di Gio. Vescouo di Cuma, à tal solennnità interuenne lo 
stesso Stefano con Groporio Duca , e Console di Napoli, col clero , e 
popolo della medema città , e cosi con solenne processione fù portato 
il corpo del S. Martire , e collocato nel monasterio di S. Seuerino per 
mano del mede'Abbate dentro l'altar maggiore della fua Chiesa 
co'l corpo di San Seuerino Apostolo, oue sin oggi si riserbano,e quiu 
si legge. 
Hic duo sancta simul diuinaque corpora Patres. 
Sosius vnanimes, & Seuerinus habent. 
Quest'altare à tempi noſtri è stato rinouato di fini marmi, & ornato d 
belle pitture, & arricchito di molte indulgenze, come già è tutti e 
noto. 
E perche l'antica Chiesa non era capace al concorso de Napolitani, 
questo fù necessario d'ergerne vn'altra di maggior grandezza, alla 
quale fù dato principio nel 1490. sotto titolo di SS. Seuerino, e Sosio, 
e per tal cagione Alfonso II. Rè di Nap. donò per la fabrica quindici 
mila scudi sopra l'entrate di Puglia, e gabella dello scannaggio di Nap. 
lo che poi confirmò Carlo VIII. Rè di Francia , e 4. di tal nome Rè 
di Nap. si come leggiamo nel priuilegio d'esso Carlo spedito nel 1498. 
che si serba nell'Archiuio di questo luogo. 
Troiano Mormile del Seggio di Portanoua affettionatissimo della 
Religione Benedittina lasciò nel suo testamento 6. milia scudi per la 
fabrica predetta, e succedendogli Carlo suo figliuolo disse, ch'il testa- 
mento di suo padre era nullo,perche molto prima gli haueua satta do- 
natione di tutte le sue facoltà per causa del matrimonio, e di queste 
modo
	        
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