DI D. CESARE D'ENGENIO.
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guaſtauano le biade del luogo, Fabricò 2. monasteri nella città di Bet-
tulia in Alemagna, & altri altroue: Giunto poscia in vn Castello detto
Comaggione, il qual era tenuto in grandissima custodia da Barbari,
che dominauano Christiani di detto Castello, con tutto, che si ne gasse
à tutti l'entrata , il santo non solo entrò dentro , ma anche promese à
Christiani la libertà, con che douessero fare per tre giorni penitenza,
i quali compiti s'vdi vn gran terremoto , di che la Barbara gente im
paurita suggi dal Castello, e cosi restarono i Christiani liberi, & assolu¬
ti signori del luogo . Peruenuto poscia all'estremo di sua vita, predisse
le rouine di quelle regioni, imponendo à frati, ch'altroue trasferissero
il suo corpo, e riceuuto dopò i Santissimi Sacramenti,e dicendo il Sal-
mo Laudate Dominum in sanctis eius, e giunto al verso, omnis spiritus
laudet Dominum, se ne volò al Cielo à gli 8. di Gennaro del 481. oue
viue, e viuerà felice, e beato per sempre . Fù astinentissimo, e sempro
castigò il suo corpo di astinenze di bere, e di mangiare, andaua à piedi
nudi su'l giaccio, portaua di continuo il cilicio , & il suo letto era la nu-
da terra, mangiaua vna sol volta il giorno, eccetto se feste segnalate.
Predisse molte cose, ch'in vita, e dopò sua morte auuennero. Non sù
altrimente Arciuescouo di Rauenna, come dice Gio. Cuspiniano nel-
la descrittione dell'Austria, & il medemo afferma Girolamo Rosso
nella storia di Rauenna. Dopò sua morte Lucillo il discepolo tras-
ferl il corpo del suo Maestro in Italia nel monte Sileto, oue stette per
alcuni anni, ciò hauendo inteso Barbaria donna illustre, venne à vene-
nar il santo corpo, egli sè con molta diuotione vn sepolcro di candido
marmo nel Castello Lucullano, appresso la Città di Napoli, cosi detto
per esser stata villa di Lucullo , hoggi detto il Castello dell'Ouo, quiui
poi sû d'ordine di Papa Gelasio trasferito da Martino discepolo del
santo con grandissima solennità , e festa , e collocato con le proprie
mani da S. Vittore Vescouo Napoliteno , nel sepolcro, che quella ma-
trona fatto gli haueua, alla qual traslatione Iddio operò infiniti mira-
coli per intercessione di questo santo, come si legge nella sua vita.
Nell'anno 910. ne'tempi di Leone, & Alessandro Imperadore l'anno
24. del lor Impero douendosi diroccare il Castello predetto, Gregorio
Console, e Duca di Napoli, concedè il corpo del santo à Giouanni
Abbate del monasterio di san Seuerino ( come di sopra si è detto) e
cosi celebrate l'esequie, fù ritrouato il santo corpo intiero, come s'al-
l'hora sosse stato sepellito, dal qual esalaua suauissimo odore, laonde
Stefano Vescouo di Napoli, col detto Duca con solenne festa,e nume-
roſa processione nel riportarono nella presente Chiesa , collocandolo
sotto l'Altar maggiore , e nel medemo tempo, e dopò si viddero infi-
niti miracoli , di modo, che dall'hora in poi la Chiesa mutò il nome di
san Seuerino Vescouo, e si chiamò di san Seuerino l'Apostolo, & ap-
presso ve si aggiunse il nome di san Sosio, come diremo,lo che si legge
hoggi nel marmo, che sù la porta della Chiesa si vede, che dice cosi.
Diuis
Isidoro de
gli huomini
illustri c. 14.
Gio. Auenti¬
no ne gli an
nali di Ba¬
uiera f. 141.
e 146.
pietro Con
repollio de
Vescoui di
Germania,