Appendice.
girar vi si potesse l'arco maggiore. Sopra il Corn icio
ne,e larco il rimanete della machina inalzauasi, qua-
le alta in mezzo, finita da vn cimasone, andaua deeli-
nando proportionatamente ne i lati, con sopra varij
ornamenti di Giarroni, e Puttini, quali con mani pie¬
ne di palme, e di gigli alla nouella Santa applaudiva-
no, mentre due Angeli nel mezo ſopra l'arco, alta ſo¬
steneuanle vna corona. Tutto questo Teatro fù posto
in oro, argento,e lapislazzuli, per imitare col lucido
e col celeste il colore del Cielo; e frà il vacante de-
termini, e nello sfondato di due finestre, che sopra di
eſsi vna per parte ſi apriuano, vedeuansi varie nuuo¬
lette, e scherzi lieti di Angelini, quasi quasi per quei
ſpatij traſpariſſe la gloria del Paradiso. Per imitare
qualche scintilla di quella grande, ed inaccessibil
luce, che nell'Empireo risplende, s'illuminò il nuuo¬
lato di queſta machina con ducento lumi di finissima
cera, cosi venne à prohibirsi quella puzza, che suol
caggionar l'oglio adoprato in simili congiunture, e
ſi godè l'vſura di vna luce men foſca, e piu chiara, e
per conſeguenza più ſin bola con quella, che esprimere si
voleua. Finalmente l'Altare era be prouisto di argenti,
ed in eſso la Statua della Sata ricca di molte gioie.
Aggiunte poi à questo l'armonico di due chori de pri¬
marij Mufici, il diuoto del concorso, ed il tenero di que
ſta diuotione verso la Sata, tanto da Napolitani riueri¬
ta, ed amata, caggionaua tanto diletto à chiumque v'in¬
terueniua, che no ſapeua partirſene, ſtimando di go¬
derui vn faggio di gloria, onde ben potè l'Eccellent.
Sig.D.Pietro di Aragona Vice Rè all'hora di Napoli,
doppo hauerne egli goduto, inuiarui molti Caualieri
e Titolati, il suo Confessore, ed altre persone di qua¬
lità, dicendo loro Se volete vedere il Paradiso andate
à S. Maria della Vita.
RAC-