Capitolo XVIII. &v vltimo.
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Dilectos nimium vix dilexisse dolebat:
Cum satis ipse suis, non facit ipse sibi¬
12 Il Tributo delle lagrime de Poueri alla sua
tomba; poiche quelle lagrime, ch'egli rasciugò in
vita con le sue charità, nella sua morte, non hauen¬
do più freno sgorgarono à torrenti.
Qui multis miserans abstersit lumina viuus,
Nunc lacrymas multis mortuus ipse ciet.
Nell'Altare Maggiore, coperta l'Imagine titolare
della Chieſa, sopra vna gran coltra nera, era collo¬
cata vn imagine compassioneuole di Noſtra Signora
dellaPietà. Lo fiancheggiauano da ambe le parti due
Chori di Musici, che empiuano lo sfondato delle
due braccia della Croce, ed era ciasceduno di essi
doppio, diuiso in ordine superiore quadrato per i
Cantanti, ed inferiore triangolare per i Sonatori,e co¬
si il ſuperiore, come l'inferiore illuminato da gran
numero di torcie.
In mezzo la Chieſa inalzauaſi vna baſe quadrata
finta di bronzo con l'armi del Morto nelle sue quat-
tro faccie. Sù la baſe ſi ſolleuaua vna ſcalinata pari¬
mente quadrangolare, quale andando via sempre
più reſtringendosi, imitaua la forma de Sepolchri di
Menfi, ed emulaua le Piramidi dell'Egitto. In cima
di questa machina poſaua l'Vrna anche figurata di
bronzo, e sù di essa in vn tondo dell'istesso metallo
rappreſentata al viuo l'imagine di Gaſparo, faceua
conoscere, che egli era vna Fenice, à cui seruiua il
rogo di leuatrice, ed il feretro di Cuna. Cosi il pia¬
no della baſe, come gli ordini de scalini erano ricchi
di affollati candelieri di argento, sù de quali cande¬
le di candida cera, accese sfauillaiiano di vna pura
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luce,