DI. NAPOLI
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denza. Dietro il mausoleo del re vi è la tom-
ba di Sergianni Caracciolo, gran siniscalco e fa-
vorito della detta regina Giovanna II, di venuto
famoso per la sua fortuna e per la sua morte
La tomba è pure di un genere gotico, ma mol-
to magnifica per que' tempi; fu fatta per mano
dello stesso scultore Ciccione che fece il mauso-
leo del re. E' sostenuta da tre pilastri con tre
statue di guerrieri, ed al di sopra vi è quella
di Sergianni in piedi. Lorenzo Valla gli fece
il seguente epi taffio.
Nil mibi ni titulus summo de culmine deerat
Regina mortis invalida & senio.
Faecunda, populos proceresque in pace tuebar
Pro dominae imperio nullius arma timens.
Sed me idem livor, qui te, fortissime Caesar,
Sopitum extinxit, nocte juvante, dolos.
Non me, sed totum laceras manus impia
regnum
Parthenopesque secum perdidit alma decus.
Il sepolcro di Gaetano Argento non è indegno
di esser veduto dopo quello di un re e di un
savorito. Costui viene considerato come uno de
più gran magistrati, che abbiano figurato nel
nostro Foro. Questa tomba è nella sua cappel¬
la, che ha un quadro di Solimena. La statua
dell' Argento è fatta al naturale da Francesco
Pagano. La cappella de marchesi di Vico me-
rita di esser osservata per li belli marmi, ond'è
adornata. Vi è un ritratto al naturale di Al-
fonso I, fatto da Pietro della Plata scultore spa-
gnuolo, di cui è la maggior parte delle altre
statue. I quattro Apostoli che si veggono alle
quattro nicchie laterali, sono state fatte a gara
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